Il femminismo non piace ai giovani, a differenza che ai cosiddetti boomer. La scoperta a sorpresa, come riportato da Open, arriva da uno uno studio Ipsos per il Policy Institute del King’s College di Londra e il Global Institute for Women’s Leadership. I ricercatori hanno sottoposto un sondaggio a 3.600 persone appartenenti alla Generazione Z, ovvero nati tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemiladieci.
È emerso che il 16% dei maschi appartenenti a questa categoria è dell’idea che il femminismo abbia fatto più danni che altro, tanto da definirlo persino un problema. Al contrario tra gli over 60 la percentuale si ferma al 13%. La sensazione è che tra i più giovani vengono quasi del tutto a mancare i concetti chiave di questo movimento. Ad esempio, quello della “mascolinità tossica”, che viene ritenuto privo di significato e dunque sostanzialmente inesistente. Anche il tema delle disuguaglianze non viene ben compreso. Un ragazzo su quattro crede infatti che sia più difficile essere un uomo che una donna nell’epoca attuale e non avverte alcuna discriminazione per il genere femminile.
Femminismo non è diffuso tra i giovani, lo studio svela cosa pensano i ragazzi
Il pensiero dei giovani maschi sul femminismo emerge anche dai social network, dove appaiono quotidianamente contenuti ironici nei confronti di coloro che lo promuovono. “Ma voi avete mai visto una femminista non dico gnocca, modella di Victoria’s Secret, ma decente, carina, passabile?”, chiede un utente su TikTok, guadagnandosi milioni di views. Non mancano inoltre i pensieri di sostegno a uomini che hanno commesso anche reati contro le donne. È il caso dell’influencer e kickboxer Andrew Tate, arrestato per stupro. Si è pubblicamente definito “orgogliosamente misogino” e ha collezionato consensi tra i membri della Generazione Z.
Il fenomeno insomma è preoccupante, al di là del femminismo in sé come movimento. La sensazione infatti è che i più giovani siano parzialmente distaccati dalla realtà, mentre i più adulti hanno finalmente preso coscienza dei cambiamenti avvenuti nella società. “Sembra che i giovani di sesso maschile a questo punto della propria vita abbiano sentito parlare molto del girl power ma non abbiano ancora capito le disuguaglianze che esistono, ad esempio, in campi come il lavoro e la cura dei figli”, ha commentato Rosie Campbell, direttrice del Global Institute for Women Leadership.