Buoni spesa prima agli italiani: il Tribunale di Ferrara boccia la delibera firmata dal Comune guidato dalla Lega e scoppiano le polemiche. La giunta guidata dal sindaco Alan Fabbri ha fissato come criterio per ottenere gli aiuti economici il requisito del permesso di soggiorno per gli stranieri extra Ue. Dunque, priorità ai cittadini italiani. Il Tribunale nelle scorse ore ha definito la delibera «una condotta discriminatoria», accogliendo il ricorso presentato dall’Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione e dai sindacati. I giudici, inoltre, hanno invitato la giunta leghista a riformulare i criteri di accesso ai buoni spesa. Ma non è finita qui, l’amministrazione è pronta a dare battaglia: come riportano i colleghi di Repubblica, è stato dato mandato agli uffici legali di presentare una opposizione in forma di reclamo, che verrà depositato nelle prossime due settimane.
FERRARA, BUONI SPESA PRIMA AGLI ITALIANI: TRIBUNALE BOCCIA DELIBERA
«L’assistenza e la solidarietà sociale devono, dunque, essere riconosciute non solo al cittadino, ma anche allo straniero»: questo quanto affermato dal giudice del tribunale di Ferrara Mauro Martinelli, posizione non codivisa dal sindaco di Ferrara. Alan Fabbri ha tuonato su Facebook: «Un attacco vero e proprio all’Italia e alle categorie di persone che hanno sempre lavorato e pagato le tasse, e che mantengono già a proprie spese i richiedenti asilo da troppo tempo». Sul caso è intervenuto anche Matteo Salvini: «Incredibile e gravissimo! Solidarietà al sindaco di Ferrara e a tutta la sua giunta: il tribunale ha bocciato la delibera che prevedeva buoni spesa agli italiani e agli stranieri regolari. Non cambiamo idea: aiutare prima gli italiani in difficoltà per il virus non può essere illegittimo! Il sindaco Fabbri ha fatto solo il suo dovere, vada avanti».