Tra paletti e “regimi”, la nuova Flat Tax 2020 vedrà diversi cambiamenti per le partite Iva: come ampiamente mostrato qui sotto, la novità più sostanziale riguarda l’accesso vietato per lavoro dipendente o pensione oltre i 30mila euro. Ad esserne di fatti esclusi saranno soprattutto tutti quei contribuenti che sforano la soglia del reddito di lavoro dipendente (o pensione), se il rapporto non è cessato. Come giustamente sottolinea il Sole 24 ore, la soglia dei 30mila euro imposta nella Manovra di Bilancio corrisponde a circa 2.200-2.300 euro al mese. Stando ai calcoli effettuati poi dallo stesso quotidiano economico milanese, saranno invece pochi quelli che abbandoneranno il regime forfettario per aver sostenuto costi superiori a 20mila euro per lavoro dipendente nel 2019: per loro infatti è molto difficile che il ricavo derivato sia stato superato oltre i 65mila euro. Da ultimo, sempre per le Partite Iva e i lavoratori autonomi, nella nuova Legge di Bilancio 2020 è stato inserito un incentivo per invogliare i contribuenti del fisco italiano con forfait ad usare la fatturazione elettronica.
COME CAMBIA LA FLAT TAX NEL 2020
Flat tax: cosa cambia dal primo gennaio 2020? Le novità contenute nella legge di Bilancio 2020 hanno portato all’abolizione del regime super forfettario per i contribuenti i cui ricavi e compensi sono compresi tra i 65mila e i 100mila euro. Esclusa quindi l’applicazione dell’imposta sostitutiva al 20% ma previste anche restrizioni delle condizioni di accesso per tutti. Lievi cambiamenti riguardano in particolare l’accesso al regime forfettario per le partite Iva. In merito alla flat tax, la cosiddetta “tassa piatta” ad aliquota unica, questa resta al 5% per le startup e al 15% per i redditi sotto i 65.000 euro ma sono stati indicati i nuovi limiti per l’accesso al regime agevolato. In merito alle nuove norme contenute nel disegno di legge di Bilancio, spiega Repubblica.it, non cambiano le aliquote dell’imposta e resta intesa l’esenzione dall’obbligo di applicare Iva sulle fatture. Non cambiano neppure le regole per il calcolo dell’imposta poichè la base imponibile resta l’ammontare dei ricavi (o dei compensi) ottenuti nell’anno dalla quale occorre detrarre la percentuale di spese forfettarie prevista dal tipo di attività esercitata. Sono tuttavia previsti nuovi vincoli per i dipendenti.
FLAT TAX 2020: CHI NON POTRÀ PIÙ USARLA
Da gennaio 2020 non potranno più usare la flat tax tutti coloro che hanno sostenuto spese superiori a 20mila euro lordi l’anno per dipendenti, collaboratori o personale comunque assunto a progetto. Ciò significa che chi ha diversi dipendenti dovrà procedere con l’applicazione del regime ordinario. Nella nuova legge di Bilancio manca invece il limite previsto inizialmente per gli investimenti in beni strumentali. Questi vincoli sarebbero mirati a limitare l’uso della flat tax solo alle attività minori o ai liberi professionisti a scapito degli altri casi verso i quali i controlli si sono fatti più severi. Inoltre dal 2020, rammenta ancora Repubblica.it, ci sarà il ritorno del limite di accesso al regime per chi, oltre a svolgere una libera professione, ha anche un lavoro dipendente o una pensione. In questo caso non si può scegliere il regime forfettario per una nuova attività se il ricavo lordo annuo derivante da lavoro o pensione sia superiore ai 30mila euro. E’ escluso dal divieto chi non ha ottenuto il rinnovo di un contratto di lavoro contro la sua volontà.