Bitonci mira a proteggere il fondo garanzia delle PMI dagli abusi. Per farlo serve prestare attenzione al reale budget da poter destinare.
Bitonci Massimo, sottosegretario del MIMIT, vuol proteggere il fondo garanzia delle PMI da eventuali abusi che potrebbero esser stati compiuti anche inconsapevolmente.
L’idea iniziale di Bitonci è di proporre un premio e una doppia franchigia che sia proporzionata al credito “reale”, senza esagerare o promettere esborsi ingenti. Il timore più grande è che gli enti bancari facciano ciò che non dovrebbero: sfruttare “il premio” influenzando negativamente lo spread.
Fondo garanzia PMI da proteggere

Bitonci mira a tutelare a tutti i costi il fondo garanzia delle PMI, e nella prossima misura vorrebbe attuare dei limiti importanti sul contributo da dover garantire. Nello specifico il sottosegretario vorrebbe impostare come soglia “il 30% dei prestiti complessivi pagati dalle banche”.
In alternativa ci sarebbe un limite pari a 300 milioni di euro, che condizionerebbe maggiormente le banche minori, quelle più “piccole” per intenderci.
In breve si tratterebbe di una piccolissima percentuale da non dover sforare (rispetto alla cifra garantita dalla banca all’impresa), che si quantificherebbe nell’1% in più sul 30% del finanziamento previsto.
La realtà dei fatti è che le microimprese hanno difficoltà ad ottenere credito, ecco perché Bitonci ha pensato anche a loro, proponendo una garanzia pari al 50% del contributo spettante.
Serve controllo
Per il sottosegretario del MIMIT le criticità più evidenti sono da ricondurre la poco controllo sull’utilizzo. destinato al fondo di garanzia delle PMI. Con questa nuova proposta Bitonci escluderebbe gran parte delle banche così da comprendere il reale “colpevole” dell’abuso.
Anche per andare incontro ai piani e le esigenze del Ministero dell’Economia e Finanza, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pensato bene di aumentare le coperture così da poter evitare esborsi spropositati e portare il bilancio 2026 a ROI.
Se ciò funzionasse, il meccanismo a supporto delle micro aziende potrebbe diventare strutturale, ovviando al problema del credito e dell’eccesso nell’utilizzo dei fondi di garanzia (che creerebbero evidenti situazioni di disagio).
