Franca Leosini/ “Il mio corteggiatore hard: dal carcere inviò misure degli attributi”

- Emanuela Longo

Franca Leosini ed il retroscena sul suo "corteggiatore hard": dal carcere lettere con le misure dei suoi attributi personali

franca_leosini_tv_talk_web Franca Leosini - Storie Maledette

Franca Leosini è stata la protagonista indiscussa alla Festa del Fatto Quotidiano che si è tenuta ieri, durante la quale ha chiacchierato con Selvaggia Lucarelli svelando retroscena inediti della sua vita e della sua professione. Tra gli accadimenti più assurdi che hanno caratterizzato la sua vita, ce n’è uno legato ad un “corteggiatore hard”. Divertita la Leosini ha raccontato: “Uno di loro mi ha mandato le misure dei suoi attributi personali”. Si trattava di un detenuto che dal carcere ha potuto utilizzare “solo la carta”, ha precisato. Quella lettera però, la giornalista la conserva gelosamente: “C’erano i disegnini con le misure. Magari ha pensato di inviarle per una mia fruizione con la fantasia. Una cosa incredibile”. Quella missiva però non ha mai trovato alcuna risposta, né lo ha mai intervistato. “Pure perchè se le premesse erano queste…”, ha commentato ancora ironica. ma c’è stato anche un momento nel corso della sua carriera durante il quale la Leosini ha temuto anche per la sua incolumità: “Durante l’intervista al collezionista di anoressiche Mario Mariolini mi sono sentita minacciata. Gli ho rivolto una domanda che probabilmente lo ha innervosito, ondeggiava in modo minaccioso. Ho pensato mi avrebbe messo le mani al collo”, ha raccontato. In quella circostanza il regista capì il rischio e fermò tutto.

FRANCA LEOSINI E LE VIOLENZE SULLE DONNE

Franca Leosini ha rilasciato una interessante intervista anche al quotidiano La Stampa al quale ha commentato la vicenda legata alla ragazza torinese picchiata. “Un caso esemplare”, come lo ha definito la giornalista. A proposito delle violenze sulle donne, la conduttrice di Storie Italiane ha aggiunto: “Se una accetta di subire una situazione diventa non dico responsabile, ma complice del suo carnefice”. A suo dire, se una donna ha vissuto in una famiglia dove il padre picchiava la madre, “è matematico che possa introiettare questi comportamenti. Trovarli normali e quindi accettare un maschio che si comporti così con lei. Per questo dico a tutte le donne che al primo schiaffone devono scappare”. Insomma, secondo la Leosini, come nel caso della giovane torinese, è l’ambiente “ad essere condizionante in maniera totale”. A sua detta, “se la prassi quotidiana è la violenza sarà introiettata e ripetuta”. Ma cosa c’è davvero dietro ad un maschio violento? Alla luce della sua esperienza, Franca Leosini ha appurato che “la violenza è sempre figlia di comportamenti violenti, di uno stile di vita dove c’è il dominio dell’uomo e la rassegnazione delle donne”. In alcuni casi è la famiglia ad essere un modello sbagliato. “I maneschi sono più dove la cultura è meno frequentata”, ma secondo la Leosini, non è detto che la violenza debba necessariamente essere fisica. Il dominio può infatti essere manifestato anche in altri modi violenti, “umiliando le donne in modo più subdolo”. E tutto ciò, secondo la giornalista, accade molto più al Sud.





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