Francesco Broccolo/ “Pochi dati per vaccino a bambini, su possibili benefici…”
Francesco Broccolo, virologo e professore di microbiologia all’università Bicocca di Milano, chiede più tempo e maggiori dati prima di aprire la vaccinazione ai bambini

La variante Omicron tiene tutto il mondo col fiato sospeso, ma dai primi casi fin qui emersi sembrerebbe che la virulenza di questa mutazione sia ben al di sotto di quanto visto in precedenza con la variante Delta. A sottolinearlo, intervenuto in diretta a DiMartedì su La7, è il il virologo Francesco Broccolo che non vuole sentir parlare di allarmismo: “C’è stato allarmismo eccessivo in quanto l’aumento della trasmissione è sì più alto della Delta, ma in Africa non c’è mai arrivata e il vero banco di prova di questa variante Omicron sarà proprio l’Europa”.
“A fronte dell’aumento della trasmissione del virus e della possibilità di sfuggire ai vaccini se veramente fosse poco virulenta come sembra dai dati preliminari non vedo il perché di questo allarmismo” ha spiegato Broccolo, professore di microbiologia all’università Bicocca di Milano. Il virologo ha storto il naso sull’utilizzo dei monoclonali: “Gli anticorpi monoclonali funzionano bene se dati nelle prime 72 ore, ma qual è il problema è che ne sono stati acquistati tanti dal governo e utilizzati pochi. Ne sono state utilizzate 18mila dosi su 250mila disponibili, bisogna capire perché non sono state utilizzate analizzando il problema dei protocolli operativi. Quelli clinici ci sono, ma quelli operativi no”.
Broccolo e i vaccini ai bambini: “Pochi dati fin qui”
Nel corso dell’intervento a DiMartedì, incalzato dalle domande del conduttore Giovanni Floris e degli altri ospiti presenti in studio, Francesco Broccolo ha anche parlato della vaccinazione ai bambini. L’idea è quella di attendere perché non ci sono dati sufficienti: “C’è un solo studio che non è chiaro, perché se su duemila bambini solo 16 non vaccinati e 3 vaccinati si infettano senza dirci il tenore della malattia non va bene. Uno su 10mila casi manifesta miocarditi da vaccino, e allora perché si va a mettere nel rapporto benefici/rischi il beneficio sociale per aumentare il valore del denominatore?”
“Il vaccino è un farmaco, il beneficio sociale non può essere valutato. L’Ema ha dato parere favorevole all’efficacia del vaccino, adesso gli enti regolatori nazionali decideranno come usarli, per esempio sui bambini fragili” ha concluso Broccolo.
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