Chi è Francesco Giorgi, marito di Eva Kaili oggi a Quarta Repubblica: ha rivelato di aver subito pressioni e minacce per muovere accuse alla moglie
Altro che prove: sono rimaste le macerie del Qatargate, lo scandalo che ha travolto Eva Kaili e il marito, Francesco Giorgi. L’ex vicepresidente del Parlamento europeo parlerà della sua vicenda a Quarta Repubblica, ma già nei mesi scorsi il marito è intervenuto, lasciandosi andare a un duro sfogo contro un’inchiesta diventata mediatica e di cui loro sono stati vittime.
Tre anni fa fu arrestato in Belgio nell’ambito dell’inchiesta per presunte tangenti provenienti da Qatar e Marocco, che sarebbero servite a condizionare le decisioni del Parlamento Ue; poi è stato rilasciato con braccialetto elettronico dopo la custodia cautelare.
Sei mesi tra carcere e domiciliari per l’ex velista, per un’inchiesta che è finita al palo. L’accusa lo riteneva un possibile «anello di collegamento» tra i donatori esteri e i circuiti parlamentari, visto che era assistente parlamentare prima di Antonio Panzeri e poi di Andrea Cozzolino.
In realtà non sono emerse prove contro Francesco Giorgi, originario di Abbiategrasso (Milano) e con studi in Scienze politiche. La vicenda, però, ha travolto i coniugi non solo a livello professionale, ma anche personale, perché erano emerse voci di una presunta crisi nella coppia, che tuttavia non hanno trovato alcun riscontro.
LA VERITÀ DI FRANCESCO GIORGI SUL QATARGATE
Non sono stati certamente anni facili per Francesco Giorgi e sua moglie, Eva Kaili, che però non hanno smesso di combattere. Infatti, sono passati recentemente al contrattacco, accusando Panzeri di averli coinvolti nello scandalo Qatargate pur sapendo che erano innocenti. Per questo ora l’ex europarlamentare è indagato a Milano per calunnia.
Dopo due anni di silenzio imposto dalla magistratura, Giorgi ha parlato per la prima volta nel dicembre scorso, raccontando lo choc per l’arresto, che però è stato anche un’occasione per cambiare vita: ora vive più serenamente e dedica tempo alla famiglia e alla vela.
D’altra parte, accusa la giustizia belga di caos e incoerenza: le indagini dovevano finire nel 2023, ma non si sono concluse; inoltre, il sistema si regge su menzogne di Panzeri e su pressioni indebite. Giorgi ha anche negato che quei soldi trovati fossero suoi o che ci fosse corruzione, sostenendo che servissero a operazioni umanitarie della ONG Fight Impunity, come il salvataggio di donne afghane.
LE PRESSIONI E IL RAPPORTO CON EVA KAILI
Per quanto riguarda le sue ammissioni, ha rivelato di aver ricevuto minacce durante gli interrogatori, in particolare di non rivedere più la bambina se non avesse accusato Eva Kaili. Pur ammettendo un periodo difficile con la moglie, ha spiegato che hanno resistito alle pressioni e sono rimasti uniti: «C’è stato un momento molto difficile all’inizio. Hanno tentato di metterci uno contro l’altro dicendo che io avevo confessato e avevo parlato contro di lei. Non ci sono riusciti».