Sono passati quattro anni da quando Francesco Tripaldi, di anni 47, si è tolto la vita. Aveva puntato tutto su un diploma per divenire un operatore Oss, ma solo dopo aveva scoperto che si era trattato di una truffa: non avendo retto il colpo ha quindi deciso di farla finita. Oggi, la compagna di Francesco, che vuole farsi chiamare con un nome di fantasia, Isabella, ha parlato ai microfoni di Repubblica, ritornando su quei fatti tragici: “Stavamo insieme da poco più di un anno, ma ci era bastato per realizzare che avremmo voluto una famiglia. Senza un lavoro però era impossibile. Per questo ci siamo iscritti entrambi a quel maledetto corso”. Il paese, ricorda “Isabella”, era stato tappezzato di manifesti con numeri di telefoni e contatti vari “Non li conoscevamo – ricorda la donna – ma per molti erano personaggi noti, lavoravano in ospedale, avevano “una posizione”. Ci siamo fidati. Per iscriverci abbiamo investito tutti i nostri risparmi e chiesto aiuto alle nostre famiglie. Pensavamo ne valesse la pena, in ballo c’era la nostra possibilità di un futuro insieme”.
L’EX COMPAGNA DI FRANCO TRIPALDI: “ORA HO PAURA”
All’inizio sembrava tutto regolare, poi quando gli esami continuavano a slittare sono emersi i primi dubbi: “Ci siamo rivolti al sindacato Fials – continua ancora la compagna all’epoca di Tripoldi – e poco dopo abbiamo scoperto che era tutta una farsa. Eravamo imbestialiti”. Francesco rimase particolarmente scosso da quel fatto, anche se non lo dava a vedere: “Aveva provato a fare un numero infinito di lavori, ma nessuno stabile. I suoi fratelli e il suo gemello erano autonomi, lui a 47 anni viveva ancora a casa della madre. Nessuno gliel’ha mai fatto pesare, ma era logorato”. Ma nemmeno Isabella aveva immaginato che potesse arrivare ad un gesto estremo come il suicidio: “Quella mattina l’ho chiamato come sempre, ma non rispondeva al cellulare. Dopo un po’ mi sono insospettita e ho contattato il fratello maggiore, che si è preoccupato ed è andato a casa”. Ma Francesco non c’era già più: appena la madre era uscita di casa si era impiccato senza neanche lasciare un messaggio. Dopo un iniziale periodo di rabbia contro il mondo, Isabella decise di denunciare il tutto, ma i guai non sono finiti: “Ho paura – racconta – perché molti di quelli che hanno deciso di prendere comunque il diploma stanno perdendo il lavoro e c’è chi pensa che sia per colpa mia. Temo che ci vadano di mezzo il mio attuale compagno, i miei due bambini. Ma non mi pento di quello che ho fatto”.