Choc in Francia dove un funzionario del ministero della cultura è accusato di aver drogato più di 200 donne durante i colloqui di lavoro
In Francia sta montando in questi giorni uno scandalo nei confronti di Christian Negre, un alto funzionario che lavorava presso il Ministero della Cultura e che è accusato di aver drogato per scopi sessuali più di 200 donne. La vicenda ha fatto il giro del mondo ed è arrivata anche al Guardian, noto tabloid d’oltremanica, che l’ha quindi sviscerata.
Fra le 240 donne che accusano Negre vi è anche Sylvie Delezenne, esperta di marketing di Lille, che, quando fu contattata dal funzionario di cui sopra, sperava di aver trovato il lavoro della vita: “Il mio sogno era di lavorare al Ministero della Cultura”, ma quel suo sogno si è ben presto tramutato in un incubo. Sulla vicenda le autorità francesi vogliono vederci chiaro ed è stata aperta un’indagine penale in merito alla presunta somministrazione di droghe a centinaia di donne senza che ne fossero a conoscenza durante il colloquio di lavoro. La vicenda sarebbe iniziata ben 9 anni fa e, nel corso di questo lungo periodo, decine di donne sarebbero state “intervistate” in un classico colloquio di lavoro, per la ricerca di un impiego presso il Ministero della Cultura, da parte di Christian Negre.
FRANCIA, FUNZIONARIO ACCUSATO DI AVER DROGATO 200 DONNE: COSA SUCCEDEVA
Questi, nel corso del colloquio, avrebbe offerto del caffè o del tè alle intervistate, ma nelle bevande avrebbe – secondo l’accusa – introdotto un potente diuretico illegale, che faceva venire voglia alle candidate di andare in bagno. “All’epoca non sapevo nemmeno che esistesse questo tipo di attacco”, ha detto Delezenne. La vicenda è venuta alla luce già nel 2018, quando un collega denunciò lo stesso Negre in quanto il funzionario avrebbe tentato di fotografare le gambe di un’alta funzionaria.
Già sette anni fa, dopo un’indagine, gli inquirenti trovarono un foglio con scritto “Esperimenti” sul quale lo stesso funzionario avrebbe annotato gli orari delle somministrazioni di farmaci e le reazioni delle donne. Dopo questo episodio Negre fu rimosso dal suo incarico e indagato per varie accuse, continuando a lavorare nel settore privato; ora però le indagini sembrerebbero essere vicine alla conclusione e il quadro ha assunto proporzioni catastrofiche, visto che quello del funzionario ex del Ministero della Cultura sembrava un vero e proprio modus operandi. Le oltre 240 donne che sarebbero vittime di abusi lamentano però una lungaggine delle tempistiche: “Sei anni dopo, stiamo ancora aspettando un processo, il che è sconvolgente – ha detto una presunta vittima – sta durando troppo. Il processo giudiziario sta causando più traumi che guarigione. Non è così che dovrebbe essere la giustizia”.
FRANCIA, FUNZIONARIO ACCUSATO DI AVER DROGATO 200 DONNE: IL RACCONTO DI DELEZENNE
Delezenne aveva 35 anni quando fece il suo colloquio con Negre e ricorda di aver preso lei stessa il caffè alla macchinetta, dopo di che il funzionario le aveva preso la tazza con un espediente per poi allontanarsi un attimo e porgerle la bevanda. A quel punto le avrebbe detto di andare a fare una passeggiata, visto il bel tempo fuori: “Il tempo è meraviglioso; vogliamo continuare a camminare?”. I due avrebbero camminato per ore. “Ma sentivo un bisogno crescente di urinare. Mi tremavano le mani, il cuore mi batteva forte, gocce di sudore mi colavano sulla fronte e stavo diventando rossa. Ho detto: ‘Ho bisogno di una pausa tecnica’. Ma lui continuava a camminare”.
Alla fine ha dovuto fare i suoi bisogni in strada: “Non stavo bene; ho pensato: cosa posso fare?” e, mentre era accovacciata a terra, “si è avvicinato, si è tolto la giacca e ha detto: ‘Ti proteggerò io’. Ho pensato che fosse strano”. Sulla via del ritorno la donna era fortemente amareggiata per quanto accaduto: “Ho pensato: ‘Ho rovinato il mio colloquio'”, e nei mesi successivi si incolpò di aver fatto un pasticcio e smise anche di cercare lavoro: “Avevo incubi, scatti d’ira. Non cercavo lavoro; pensavo di essere inutile”.
Solo 4 anni dopo la polizia la contattò spiegandole cosa fosse successo. Di fatto Negre viene accusato di aver drogato le sue vittime per poi evidentemente provare piacere nel vedere le stesse soffrire e aver bisogno impellente di andare in bagno, se non addirittura vederle mentre facevano i loro bisogni: “Con il pretesto di una fantasia sessuale, si tratta di potere e dominio sui corpi delle donne… attraverso l’umiliazione e il controllo”, ha commentato Louise Beriot, avvocato di molte delle donne della causa. Alcune vittime hanno ottenuto già un risarcimento in una causa civile contro lo Stato, ma il Ministero della Cultura non è stato ritenuto responsabile. A riguardo il sindacato culturale CGT ha fatto sapere che: “Vogliamo che il Ministero riconosca la sua responsabilità di datore di lavoro: esiste un problema sistemico che ha permesso a un alto funzionario di comportarsi in questo modo per un decennio”.