In una sparatoria scoppiata a Goult, in Francia, è stata uccisa la sposa: secondo gli inquirenti potrebbe essere un regolamento di conti tra bande
È ancora un giallo quanto accaduto nella notte tra ieri e oggi a Goult – piccola cittadina in Francia da poco più di mille abitanti alle porte di Avignone – dove è scoppiata un vera e propria sparatoria dopo il ricevimento per un matrimonio nella quale è rimasta uccisa la sposa: complessivamente i morti sembrano essere due e i feriti gravi almeno tre, dei quali però nessuno sembra essere in pericolo di vita; mentre la dinamica e il movente dell’accaduto restano ancora incerte.
Partendo dal principio, secondo quanto riferiscono attualmente i media francesi, la sparatoria a Goult sarebbe scoppiata attorno alle 4:30 di oggi: da pochi minuti si era concluso il ricevimento di un matrimonio che si era celebrato nel pomeriggio di sabato, con buona parte degli invitati che avevano già lasciato la sala per ricevimenti chiamata Eden Palace e gli sposi, in compagnia di un bambino di 13 anni che alcuni riportano essere loro figlio, che stavano per salire sulla loro auto.
Gli inquirenti ritengono che esattamente in quel momento – fuori dalla sala ricevimenti di Goult c’erano complessivamente una 30ina di persone tra invitati e sposi – una manipolo di almeno quattro persone pesantemente armate con dei kalashnikov ha raggiunto lo spiazzale a bordo di una Volkswagen aprendo il fuoco contro la folla per poi dileguarsi rapidamente senza (apparentemente) lasciare tracce.
Sparatoria a Goult: dietro all’uccisione della sposa forse un regolamento di conti tra bande avversarie
Complessivamente nella sparatoria a Goult sono morte due persone tra la sposa – raggiunta da alcuni proiettili mentre si allontanava di corsa dalla scena – e uno degli assalitori incappucciati – secondo alcuni media investito dallo sposo che stava scappando a bordo della sua auto, secondo altri dal fuoco di risposta degli invitati – e sono rimasti gravemente feriti il marito, il bambino di 13 anni e uno degli invitati capitato per caso in mezzo alla sparatoria; mentre gli altri tre assalitori sono attualmente in fuga e ricercati.
Proprio il marito e l’assalitore ucciso hanno spinto gli inquirenti a formulare la prima ipotesi da parte degli inquirenti sulla sparatoria a Goult: entrambi, infatti, sarebbero individui noti alle Forze dell’ordine in quanto coinvolti in alcuni precedenti legati allo spaccio e all’associazione a delinquere, con la sparatoria presumibilmente legata a un regolamento di conti tra bande avversarie; mentre non si esclude neppure la pista passionale.
Ad aggiungere complessità all’accaduto a Goult ci sarebbe poi anche una seconda sparatoria scoppiata poche ore più tardi in quel di Avignone nel parcheggio di un centro commerciale: in questo caso – erano grosso modo le 6:30 del mattino – gli assalitori sarebbero due individui a bordo di una moto, che utilizzando nuovamente due kalashnikov hanno aperto il fuoco contro un’auto parcheggiata uccidendo due persone, anche in questo caso note per reati legati allo spaccio; e mentre per ora non ci sono effettive prove che il fatto sia collegato a quanto accaduto a Goult, la pista resta comunque aperta.