Chi è Franco Daldello, storico componente dell’etichetta discografica legata a Battisti
Franco Daldello è uno degli storici componenti de La Numero Uno, la casa discografica creata da un gruppo di autori e musicisti in passato legati alla Dischi Ricordi. Tra i fondatori, oltre a Franco Daldello, figurano Mogol, suo padre Mariano, e il produttore Alessandro Colombini. A loro si affiancheranno il grande Lucio Battisti, Claudio Bonivento e Carlo Donida. Proprio con Lucio Battisti la Numero Uno ha accarezzato l’apice del successo. Al punto che, nel 1974, l’etichetta discografica viene ceduta per una somma vicina ai 400 milioni di lire alla RCA Italiana.
La Numero Uno sopravvive come marchio fino ai primi anni novanta, continuando a pubblicare la maggior parte dei dischi di Lucio Battisti. Nel 2020 il grande ritorno del marchio, riproposto dalla Sony Music come RCA Numero Uno con la pubblicazione di alcuni album di Colapesce e Dimartino, Iosonouncane, La Rappresentante di Lista e Gianluca De Rubertis.
Franco Daldello, la Numero Uno e il successo con Lucio Battisti
Ma a proposito di Lucio Battisti e del percorso della Numero Uno, Franco Daldello, uno dei suoi componenti storici, ha raccontato i migliori momenti che lo legano all’iconica etichetta. In una intervista rilasciata a faremusic.it, dunque, ha parlato del suo rapporto con Mogol e degli stimoli inerenti alla collaborazione con Lucio Battisti. “Esisteva una condizione di piena soddisfazione e stima che legava me a Mogol e a suo padre, e quindi mi diedero la possibilità di diventare loro socio, ed entrai con le stesse quote di Lucio Battisti, anche se ricordo che per poter mettere la mia parte dovetti fare i salti mortali“, ha raccontato.
“Uno dei soci, Sandro Colombini, dopo un annetto se ne andò e io e Battisti ci dividemmo equamente le quote di Colombini”. Poi l’ingresso della RCA, un cambiamento epocale per la Numero uno: “Era la nostra famiglia e noi eravamo degli appassionati, così come capitava in quei giorni anche nelle altre entità simili, e c’era spazio – e possibilità di vendita – per tutti gli artisti, e Orietta Berti e la Cinquetti potevano coesistere con Battisti e De Andrè, molto diversi tra loro: oggi invece tutto è cambiato”.