Le regole previste per il fringe benefit di un'auto aziendale nel 2025 sono cambiate. La recente circolare dell'Ade ha spiegato in che modo.
La tassazione e le regole sull’applicazione del fringe benefit sull’auto aziendale 2025 cambia faccia. A sostenerlo è la recente circolare dell’Agenzia delle Entrate, che specifica le novità del settore fiscale in relazione all’uso promiscuo (anche per i ciclomotori e i motocicli).
Il concetto di “beneficio accessorio“, si ritrova all’interno dell’articolo 2099 del Codice Civile, prevedendolo come parte integrante del salario corrisposto al dipendente, e al fine di fidelizzarlo all’azienda grazie ai suoi vantaggi economici (ad esempio rendendolo esentasse).
Come si calcola il nuovo fringe benefit su un’auto aziendale 2025?
Di norma il fringe benefit di un’auto aziendale ad uso promiscuo prevedeva l’esclusione dalla tassazione del dipendente, e la percentuale massima applicabile era fissa al 30% e proporzionata ai costi per i chilometri percorsi (come da tabella ACI). Poi nel 2025 è arrivata la novità di tassarlo e di considerare i livelli di inquinamento.
In prospettiva degli obiettivi da raggiungere con la “direttiva green”, la tassazione oggi prevista per i beni accessori come auto, motocicli e ciclomotori, è aumentata al 50% per i mezzi diesel oppure benzina, mentre si riduce al 20% per le vetture ibride plug in ed infine al 10% per le elettriche.
La novità – soltanto per l’uso promiscuo – si applica per tutti i veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio 2025, e a patto che il dipendente firmi un’accettazione scritta in cui è consapevole delle variazioni appena citate.
Per gli ordini compiuti prima del 31 dicembre dell’anno scorso (2024), la circolare dell’Ade specifica che si applicheranno le regole fiscali più vantaggiose, dato che l’ultima modifica in Bilancio è stata resa nota e prevista soltanto per l’anno in corso.
L’utilizzo promiscuo di un veicolo aziendale fa riferimento alla combinazione tra le esigenze personali e quelle lavorative. Il lavoratore infatti, può utilizzare il mezzo dato dall’azienda anche per i suoi interessi privati, e dunque al di fuori dell’attività aziendale.
