A Frosinone tre maestre sono state aggredite da un bimbo di 6 anni: le avrebbe prese a calci e testate, cagionando loro alcune ferite
È un’aggressione ancora tutta da comprendere quella subita da tre maestre a Frosinone — più precisamente nel piccolo comune di Piedimonte San Germano — che sono state (fortunatamente per poco) ricoverate a causa delle botte subite da un bimbo di appena 6 anni: tutto sarebbe capitato lo scorso lunedì a metà giornata e, da quel momento, le informazioni sul tema scarseggiano, al punto che ad oggi non sappiamo dire come effettivamente stiano le maestre malcapitate protagoniste di questa vicenda; né se il bimbo andrà incontro a qualche conseguenza negativa, come il facilmente immaginabile allontanamento dall’istituto scolastico.
Partendo dal principio, di quel poco che sappiamo della vicenda di Frosinone è certo che l’aggressione sarebbe scattata attorno alle 13:30 della giornata di lunedì 26 maggio: il bimbo di 6 anni — per ragioni non ancora chiarite — avrebbe iniziato a prendere a calci e testate la maestra che era con lui e il resto della sua classe in quel momento, scagliandosi poi anche contro altre due maestre che erano intervenute in soccorso della collega; mentre, trasportate al pronto soccorso di Cassino, le tre sembrano essersela cavata con alcune escoriazioni e qualche trauma, con il piccolo prontamente riconsegnato ai genitori, immediatamente richiamati all’istituto dalla dirigenza scolastica.
Oltre alle maestre di Frosinone, lunedì un’altra aggressione a Torino: il docente era già stato aggredito lo scorso aprile
Insomma, un’aggressione — quella registrata a Frosinone — ancora poco chiara e sulla quale probabilmente avremo informazioni solamente più avanti; mentre, al contempo, è interessante notare che non si tratta di un episodio isolato in questa settimana, visto che sempre lunedì un altro docente è stato aggredito in una scuola superiore di Torino da due studenti che — si suppone — avrebbe dovuto interrogare e si erano nascosti negli spogliatoi della palestra: una vicenda singolare perché il docente in questione era rientrato a scuola proprio nella giornata di lunedì, anticipando la scadenza della mutua legata a un’altra aggressione — ben più grave — subita lo scorso aprile.