Scontro tra Orban e il Financial Times: il quotidiano lo accusa di essere un problema vitale per l'UE, e lui punta il dito contro il partito della guerra
Negli ultimi giorni è andato in scena un piccolo ‘scontro’ tra il primo ministro ungherese Viktor Orban e il quotidiano economico britannico Financial Times partito da un duro attacco rivolto all’ungherese proprio sulle pagine del giornale, poi ripreso dallo stesso con un post condiviso sui suoi profili social nel quale si è (parzialmente) difeso dalle accuse riconoscendo come veritiere solamente le ultimissime parole dell’articolo che vertono sull’attuale situazione – certamente non positiva – per l’Unione Europea in un mutato scenario geopolitico.
Partendo proprio dall’origine dello ‘scontro’, l’articolo del Financial Times verte attorno al fatto che Orban debba essere considerato un vero e proprio “problema” che l’Unione Europea dovrebbe “risolvere” al più presto: un problema “di vecchia data” e che – secondo l’analisi del giornalista – ora è diventato una “minaccia per la vita” dato che intesse al contempo relazioni con Trump e Putin in un periodo in cui i 27 risultano essere sempre più isolati, soprattutto per quanto riguarda il destino della guerra in Ucraina e il timore che il presidente russo potrebbe non fermarsi a Kiev.
La minaccia rappresentata da Orban – sempre secondo il Financial Times – è proprio riconducibile al sostegno europeo alla guerra in Ucraina: se da un lato, infatti, ha posto il suo “veto alle conclusioni del summit (..) del 6 marzo”, l’idea è che la medesima opposizione potrebbe estendersi anche al tema delle “sanzioni economiche (..) contro la Russia” che dovranno essere votate il prossimo luglio e richiederanno – com’è noto – “l’unanimità” dei voti da parte dei 27 stati membri, Ungheria compresa.
Orban risponde al Financial Times: “Ha ragione, ma la minaccia è chi vuole trasformare l’UE in un progetto di guerra”
Dopo una lunga serie di ipotetici rischi – poi – il Financial Times conclude ricordando che in ogni caso l’UE contro Orban ha diverse possibili leve: la prima è naturalmente economica, ipotizzando di trattenere i “21,4 miliardi di euro” già disposti a favore dell’Ungheria nel bilancio europeo ma non ancora stanziati e che potrebbero determinare il futuro successo politico del primo ministro; mentre la seconda prevederebbe di riconoscere ad Orban una violazione “grave dello stato di diritto” utile ad rimuovergli – all’unanimità degli altri 26 – “i diritti di voto” in sede decisionale.
La conclusione del Financial Times è che l’UE si trova davanti ad un “momento darwiniano” nel quale “o si adatterà o morirà” e che può essere superato solamente “affrontando Orban”; ed è proprio su quest’ultima frase che l’ungherese si è concentrato nella sua risposta, confermando che il FT “ha ragione” sul fatto che “l’Europa sta affrontando un momento darwiniano“, ma chiarendo che è relativo al fatto che qualcuno vuole trasformare l’Unione “da un progetto di pace a un progetto di guerra” in una vera e propria “decadenza” alla quale “dobbiamo resistere anche se vogliono punirci”.
The @FT is right about one thing: Europe is facing a Darwinian moment. They want to change the EU from a peace-project to a war-project. This is not evolution, this is decay. We must resist, even if they want to punish us. https://t.co/cUaIiMBdYe
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) March 31, 2025
