Il crack di Ftx, una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute, sta facendo tremare migliaia di investitori che rischiano ora di rimanere con il “cerino in mano”. La società, come riferisce Open, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti, e Sam Bankman-Fried, considerato un enfant prodige del settore, ha rassegnato le dimissioni da ad dell’azienda. Cosa succede ora? E’ questa la domanda che gli addetti ai lavori si stanno ponendo, anche perchè il New York Times paragona il crack di Ftx, al tragico crash della banca Lehamn Brothers che scatenò poi una crisi mondiale. E pensare che fino a pochi giorni fa lo stesso Sam Bankman-Fried sembrava sulla cresta dell’onda, con una donazione da ben 39.8 milioni di euro alla causa democratica per le elezioni di midterm.
Alle sue conferenze stampa partecipavano Bill Clinton, Joe Biden, Tom Brady, Katy Perry, ma mentre la sua azienda, appunto Ftx, cresceva, emergeva il suo “lato oscuro”, come lo definisce il Wall Street Journal. “Brusco con i regolatori d’oltreoceano – scrive Open a riguardo – arrogante nelle trattative, adulante con politici statunitensi per ottenere un vantaggio competitivo sui rivali. Avrebbe infatti iniziato a premere per una prima regolamentazione del settore, ovviamente plasmata a suo vantaggio”. Nel frattempo avrebbe iniziato ad utilizzare i miliardi di dollari provenienti dai clienti per finanziare delle operazioni rischiose: quando tali operazioni sono venute a galla, è iniziato il tracollo.
FTX, CRASH CLAMOROSO: LE TENSIONI CON ZHAO E LE OPERAZIONI RISCHIOSE
A tutto ciò si aggiunge anche una serie di “nemici” fra i colleghi del settore, a cominciare da Changpeng Zhao, colui che gestisce la piattaforma di criptovalute più grande al mondo dopo Binance, e che aveva storto il naso scrivendo su Twitter «Non sosterremo le persone che fanno pressioni contro altri esponenti del settore alle loro spalle», chiaro riferimento proprio a SBF.
Una volta emerse le operazioni rischiose di cui sopra, Zhao ha deciso di staccarsi da Ftx, spiegando che Binance si sarebbe liberata di tutti i token FTT detenuti dalla società, scatenando così un effetto domino che ha portato al clamoroso crack. Difficile capire come evolverà la vicenda, certo è che che il crollo clamoroso di Ftx potrebbe confermare l’inaffidabilità di un mercato che risulta ancora oggi essere tutt’altro che chiaro. Dan Dolev, analista di crypto per Mizuho Securities, ha riassunto: «La domanda ora è: puoi fidarti di qualsiasi investimento in criptovalute?». La risposta sembra negativa, intanto 100mila creditori di Ftx si domandano cosa ne sarà dei loro soldi. Intanto sulla stessa piattaforma vengono segnalate oggi della transazioni anomale per un valore compreso fra i 300 e i 600 milioni di dollari (tutti provenienti da operazioni americane): Ftx e la US Securities and Exchange Commission stanno indagando sull’episodio.