Il Garante ha definito illegittimo lo sciopero generale del 3 ottobre 2025 ma la Cgil ha impugnato la decisione: cosa succede domani e cosa si rischia

IL GARANTE DEGLI SCIOPERI STOPPA LA PROTESTA GENERALE SU GAZA-FLOTILLA, LA CGIL FA RICORSO AL GIUDICE DEL LAVORO: LA SITUAZIONE

Sciopero sì, sciopero no, sciopero confermato (per ora): le ultime ore sono state parecchio convulse, specie dopo il blocco delle navi della Global Sumud Flotilla a poche miglia di mare da Gaza compiuto dalle forze di Israele. Nessuno scontro, nessun ferito, tutti fermati e nelle prossime ore rimpatriati nei rispettivi Paesi UE: eppure in Italia è esplosa la protesta, una sorta di “rivoluzione globale” contro istituzioni, Governo e servizi pubblici. L’avviso lanciato dai membri della Flotilla negli scorsi giorni («se ci bloccano, voi bloccate tutto») è stato raccolto da universitari, centri sociali e cittadini d’ogni ordine e grado.



Da qui l’annuncio dello sciopero generale “lanciato” ieri per venerdì 3 ottobre 2025, con meno di 48 ore di preavviso, a cui hanno aderito Cgil, Cobas e USB e che si aggiunge allo sciopero già previsto per i treni da giovedì 2 ottobre alle 21 fino alle 21 di domani: nel giro di poche ore lo scontro tra politica e parte dei sindacati è stata molto accesa, in attesa della decisione della Commissione di garanzia sugli scioperi che infatti nel pomeriggio si è riunita scandendo nettamente, «lo sciopero è illegittimo in quanto senza preavviso e senza condizioni d’emergenza» fissate per legge.



Sciopero per la Flotilla: cortei bloccano le strade a Torino (ANSA 2025, Alessandro Di Marco)

Il Garante ha definito “non conferente” il richiamo dei sindacati che si erano appellati a principi costituzionali dell’articolo 2, comma 7,, il quale prevede lo sciopero senza preavviso in caso di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, oppure di «protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori». La Cgil di Landini ha però protestato contro il Garante e contro il Governo, impugnando subito la decisione e appellandosi al giudice del lavoro contro la delibera delle autorità: l’esame richiede diversi giorni e per questo nel frattempo lo sciopero del 3 ottobre 2025 si terrà, potrà bloccare città e trasporti di tutto il Paese, in attesa che avvenga la sentenza del giudice.



COSA RISCHIANO CHI SCIOPERA COMUNQUE (E COSA POTRÀ SUCCEDERE)

«Penso che il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme»: le parole di critica mostrate dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni stamane dopo la conferma della Cgil sullo sciopero generale “blocchiamo tutto” per domani hanno generato ulteriore polemica, con il segretario del sindacato “rosso” Maurizio Landini che lamenta il tono offensivo della Premier. «Lo sciopero non è un obbligo, quando una persona lo fa, rinuncia al suo stipendio», attacca il n.1 della Cgil, aggiungendo alla trasmissione la7 “L’Aria che Tira” come «Una persona che rinuncia alo stipendio vuol dire che è convinto di partecipare a una cosa importante».

Sciopero per la Flotilla a Firenze (ANSA 2025, Alessandro Bartolini)

Ospite poi di Rainews24 è ancora Landini a ritenere ingiusto lo stop del Garante sullo sciopero generale, tanto che è stato impugnato presso il Tribunale: «il nostro stop è legittimo perché rispettiamo la legge 146», in quanto si prevede l’annuncio di uno sciopero senza preavviso davanti alla «messa in discussione della salute e sicurezza dei lavoratori». Dopo un’iniziale ipotesi di presentazione messa in campo dal Ministero dei Trasporti, è lo stesso Matteo Salvini a far sapere di non voler creare «inutili prove di forza contro i sindacati», appellandosi dunque affinché scelgano «il rispetto e la responsabilità delle regole» davanti al rischio di un blocco totale del Paese per una causa come quella della Flotilla quantomeno controversa e divisiva.

In serata il MIT fa sapere di non precettare la protesta di domani, ma di chiedere in Consiglio dei Ministri una revisione della normativa vigente sugli scioperi in modo da aumentare le sanzioni per chi si ferma senza il rispetto delle norme vigenti. Se infatti fino ad oggi si rischia la multa da 2500 a 50mila euro, la richiesta del Ministro Salvini è quella di aumentare le pene pecuniarie. Ma non solo: «presenteremo la proposta della Lega di lasciare una cauzione sul proprio conto corrente per ogni manifestante non autorizzato, in caso di danni paga lui e non i cittadini».

Multe e sanzioni proporzionate alla gravità, ma nessun licenziamento (a meno di casi estremi, ndr) e nessun reato specifico: ad oggi la legge dice questo davanti alla partecipazione di un lavoratore ad uno sciopero considerato illegittimo e non autorizzato. Per la protesta di domani si avviano dunque due possibili scenari: in caso il giudice del lavoro riconosca come illegittimo lo sciopero generale della Cgil, allora potranno esserci multe per gli eventuali partecipanti ai cortei a discrezione del datore di lavoro e solo dopo effettiva verifica; se invece il ricorso verrà vinto dai sindacati, allora non vi sarà stato alcuno sciopero illegittimo e dunque nessun rischio per chi partecipa.

Fuori dalla casistica, a prescindere dalla sentenza, resta una grossa fetta di italiani che domani subirà gli effetti di uno sciopero con disagi e danni non da poco col rischio di non presentarsi al lavoro o arrivare in ritardo per esami, visite e quant’altro. E per questo nessuno pagherà, neanche questa volta.