Garlasco, De Rensis a Zona Bianca accusa i periti della prima indagine di gravi errori nei verbali: "Hanno cancellato l'alibi di Stasi nel Pc"
Garlasco, la trasmissione Zona Bianca, tornata sul caso, ha analizzato tutte tutte le mancanze, gli errori e le contraddizioni della prima indagine, che a quanto pare avrebbe tralasciato moltissimi elementi che potevano essere utili per approfondire effettivamente gli elementi cruciali per stabilire dinamiche e colpevoli del delitto. Il dibattito si è concentrato principalmente sulle anomalie che finora hanno portato fuori strada la nuova inchiesta, come ad esempio la contaminazione da altro corpo, che inizialmente era stata indicata come Dna di una terza persona cosiddetta “ignoto 3”.
Ad intervenire è il dottor Giuseppe Fortuni, medico legale, che attribuisce questo particolare ad un “grave errore” fatto in sala, visto che tutto il materiale dovrebbe essere lavato e decontaminato ogni volta che si procede con un esame e se si seguono le regole non avviene nessun trasferimento.
Poi lo stesso medico si sofferma sulle altre sviste, che invece potevano aiutare a chiarire il momento esatto del decesso, cioè il peso della salma di Chiara Poggi, assegnato con metodo empirico perchè mancava l’apposita bilancia che sottrae il peso del carrello, inoltre la temperatura, che non è stata rilevata ma è la cosa più importante per determinare l’orario.

Garlasco, De Rensis: “Gravi errori nella prima indagine, hanno cancellato l’alibi di Stasi”
A Zona Bianca era presente anche l’avvocato di Alberto Stasi De Rensis, che ha commentato gli errori fatti sui verbali della prima indagine, in particolare accusando i periti di aver cancellato l’alibi dell’imputato al momento dell’analisi del Pc. Stasi infatti aveva dichiarato già nel primo interrogatorio che al momento del delitto stava lavorando alla tesi di laurea. Il computer venne sequestrato e fatto analizzare anche dai Ris, che stabilirono, nei documenti che dagli accessi e dalla cronologia, non emergevano prove sul fatto che il ragazzo fosse stato in quel momento attivo.
In una seconda perizia invece, fatta in seguito, si scoprì che le informazioni sugli accessi non erano state indicate in modo corretto perchè fu confermato invece l’accesso a file multipli proprio quella mattina. Per questo, afferma il legale, ora si dovrà indagare anche su questo, come sarà necessario fare una mappatura delle macchie di sangue che potrebbe, a differenza di altre analisi, determinare la presenza di terzi nella villetta Poggi, come ipotizzato dalle prove raccolte finora che fanno pensare ad un omicidio compiuto con più strumenti e quindi non da una sola persona.
