L'Italia sembra essere intenzionata ad accelerare nella produzione di gas: il prezzo sulla piazza di Amsterdam torna ai livelli prebellici
Dopo l’ormai nota (e fortunatamente superata) crisi negli approvvigionamenti del gas che è scaturita dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni imposte dall’Occidente contro la Russia e dopo l’ancor più nota decisione di abbandonare le fonti inquinante per privilegiare le produzione di energia verde con le (purtroppo per ora scarsamente produttive) rinnovabili, l’Italia – e non solo – sempre essere tornata a produrre buone quantità del prezioso combustibile: a dirlo sono i dati ufficiali sulle produzioni promosse dai vari colossi energetici; mentre è interessane notare che nel frattempo – fatto però scollegato dalla produttività del Bel Paese – il prezzo del gas sulla piazza olandese è sempre più vicino a quei valori prebellici.
Partendo proprio da qui, recentemente il prezzo del gas nella borsa di Amsterdam ha raggiunto la quota di 32 euro al megawatt ora: un valore che non si vedeva ormai dal febbraio del 2022 quando il prezzo schizzò oltre i 35 euro a causa della già citata guerra in Ucraina, toccando poi picchi di oltre 100 euro; mentre l’ultimo rialzo – e qui siamo arrivati a quota 57 euro MWh – risale a febbraio e sembrava anticipare questa attuale (forse solo apparente) contrazione.
L’Italia recupera terreno sulla produzione di gas: nel 2025 è cresciuta del 20%
Come dicevamo prima, nel frattempo l’Italia sembra essersi mossa per riprendere a pieno regime la produzione di gas sul territorio del nostro Bel Paese, seguendo l’esempio dalla Germania che oltre ad aver nuovamente la sua produzione attraverso nuove concessioni alle aziende con l’obiettivo di raggiungere i 20 gigawatt entro la data del 2030: in generale in tutta Europa la domanda di gas sembra essere cresciuta del 9% (nel resto del mondo solo dell’1,8) con l’Italia che nel medesimo arco di tempo ne ha richiesto il 7% rispetto allo scorso anno.
Attualmente, secondo i dati di MilanoFinanza, in Italia nel 2025 la produzione di gas è aumentata del 20% su base annua e del 28% se si paragonano solamente i primi quattro mesi dei due anni: complessivamente si tratta di 1,2 miliardi di metri cubi prodotti, dei quali addirittura 800 milioni sono stati destinati all’export – con l’Austria che da sola ne ha fatti transitare più di 700 milioni dai suoi gasdotti.
