E' stato stilato il piano di ricostruzione di Gaza, un progetto Italia-Onu che prevede la creazione di 10.000 posti di lavoro e non solo
Prende il via, in questi giorni, il nuovo progetto dell’Italia e del resto delle Nazioni Unite per la ricostruzione di Gaza. Si tratta di un’iniziativa massiccia che riguarderà i primi sessanta giorni dopo la conclusione del piano di pace e che permetterà di creare ben diecimila posti di lavoro e non solo. Obiettivo: dare una speranza ai cittadini di Gaza, che potranno finalmente tornare a “casa” dopo due anni e passa di bombardamenti; il piano riguarderà tutti, giovani e meno.
Ne parlano stamane il quotidiano Il Messaggero così come Il Tempo, sottolineando come ci saranno delle case modulari sulla falsa riga di quanto fatto per la ricostruzione di Amatrice e L’Aquila dopo il terremoto, ma anche centomila metri cubi di acqua al giorno, trentacinquemila tonnellate di detriti che dovranno essere rimossi il prima possibile per favorire la ricostruzione, un piano colossale sottoscritto e finanziato in parte dal governo italiano.
Del resto, a Gaza sono state distrutte quattrocentotrentaseimila case, ci sono cinquantatré milioni di tonnellate di detriti, il 50% degli ospedali non funziona, così come l’85% delle strutture per l’acqua potabile. Praticamente non esiste quasi più nulla ed è per questo che serve un’azione colossale per restituire la vita e, soprattutto, la speranza al popolo di Gaza.
RICOSTRUZIONE GAZA, PIANO ITALIA-ONUE: GLI AIUTI UMANITARI E NON SOLO
I primi passi saranno quelli degli aiuti umanitari e l’Italia, a riguardo, è in prima fila con Food for Gaza; dopo di che si punterà a riattivare tutte le strutture critiche, a cominciare dalla centrale elettrica e dall’impianto idrico. Come detto sopra, nel contempo bisognerà liberare Gaza da una città di detriti, riuscendo così a riportare alla luce quattordici arterie che servono ovviamente per gli spostamenti.
Altro problema non da poco è quello della rimozione dei rifiuti: centomila metri cubi, delle vere e proprie montagne che sono divenute tutt’uno con il paesaggio spettrale che le circonda. Si tratta, tra l’altro, di un vero e proprio focolaio di batteri e malattie e ciò rappresenta ovviamente un enorme rischio sanitario.
RICOSTRUZIONE GAZA, PIANO ITALIA-ONUE: L’INTERVENTO DEI MEDICI ITALIANI
A riguardo scenderà in campo l’ospedale Bambino Gesù di Roma, che stabilirà a Gaza una struttura di screening con medici italiani. Gli aiuti umanitari cercheranno di concentrarsi il più possibile sulla distribuzione di acqua potabile per la popolazione, e si installeranno anche tre desalinizzatori che funzionano a energia solare.
Attenzione anche alla difesa, con l’aumento del contingente dei carabinieri al valico di Rafah, con l’invio anche di artificieri e sminatori che avranno il difficile compito di trovare ordigni inesplosi sotto le macerie. Infine l’istruzione, tenendo conto che il 97% delle scuole è stato spazzato via a Gaza con la guerra. Obiettivo: sostenere gli esami di maturità online entro i primi sessanta giorni, attraverso l’apertura di cento hub lungo la Striscia. L’ultimo step sarà la ripresa economica con l’obiettivo, come detto sopra, di dare vita a diecimila posti di lavoro.
