• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
IlSussidiario.net

Home » Esteri » Medio Oriente » GAZA/ Proteste palestinesi anti-Hamas, il malcontento che non cambierà gli obiettivi di Israele

  • Medio Oriente
  • Esteri

GAZA/ Proteste palestinesi anti-Hamas, il malcontento che non cambierà gli obiettivi di Israele

Albert Bozo
Pubblicato 14 Aprile 2025
Macerie a Gaza (Ansa)

Macerie a Gaza (Ansa)

Nel nord di Gaza migliaia di palestinesi protestano contro Hamas, mentre nell’IDF si firmano lettere contro la strategia del governo Netanyahu

Qualche novità dal fronte mediorientale di Gaza. La prima, probabilmente la più significativa da quando la guerra è iniziata, è che migliaia di palestinesi hanno dato vita, ormai da settimane, ad una serie di proteste, concentrate principalmente nella parte settentrionale della Striscia.

I motivi sono tanti, dall’esasperazione per le miserande condizioni di vita, alla stanchezza per il protrarsi della guerra, dopo 555 giorni di combattimenti. Ma il bersaglio principale dei manifestanti stavolta è Hamas, che governa ancora il territorio, che dimostra un’assurda volontà nel perdurare i combattimenti contro Israele, e che non agisce minimamente a favore della popolazione.


Putin: “Dombass sarà nostro, coi negoziati o con le armi”/ Trump accelera sulla pace: oggi round USA-Ucraina


Anzi, la sfrutta per mimetizzare i propri miliziani tra la gente, nelle poche abitazioni ancora in piedi, o negli ospedali, come quello Battista Al Alì, appunto ritenuto rifugio di terroristi e centrato l’altra notte dai colpi di artiglieria. Più o meno dalla stessa zona a nord di Gaza City, quella dell’ospedale e del campo di Nuseirat, poche ore prima Hamas aveva fatto partire tre razzi contro il territorio israeliano.


TAIWAN/ Tokyo con Taipei come l’Ue con Kiev, non è in grado di aiutarla senza Trump (che può cedere a XI)


Le poche news che riescono ad arrivare da quelle terre ormai da molti giorni parlano di folle che cantano “Fuori Hamas” e “Terroristi di Hamas” a Beit Lahiya, dove sono comparsi striscioni con le scritte “Stop alla guerra” e “Vogliamo vivere in pace”, con slogan che ricordano il movimento Bidna N’eesh (“Vogliamo vivere”), emerso durante le proteste di Gaza del 2019, poi represse con la forza da Hamas.

La frustrazione di chi protesta sembra comunque equamente ripartita tra Hamas, ma anche Stati Uniti e Israele. La realtà è che in oltre 17 mesi di guerra, scoppiata dopo l’assalto dei terroristi di Hamas del 7 ottobre 2023 (che aveva causato la morte di 1.218 persone), gli attacchi di Israele hanno portato alla morte di oltre 50mila gazawi, causando estese distruzioni e lo sfollamento di circa il 90% della popolazione di Gaza.


GOVERNO E UCRAINA/ Decreto armi e invito del Papa, quel doppio "messaggio" alla Meloni


Adesso, con l’evidente impasse dei negoziati di pace, tra i piani iperbolici di un Trump che vede la possibilità di una nuova riviera mediterranea di lusso a Gaza (e più impegnato in una complicata diplomazia anti-nucleare con l’Iran), e con la certezza che Israele non cesserà di perseguire una guerra che ormai è un mezzo evidente di conquista territoriale e di mantenimento di potere per il suo premier, proprio queste proteste palestinesi anti-Hamas sembrano poter diventare l’unica via per un affrancamento della popolazione oppressa dai terroristi islamici che l’abbandonano ai massacri.

La seconda novità è che il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato Rafah parte della “Zona di sicurezza israeliana”, quale espansione delle operazioni di Gaza. L’annuncio ha confermato l’anticipazione del quotidiano Haaretz, che aveva già riferito che l’esercito israeliano si stava preparando a incorporare Rafah e i suoi quartieri circostanti nella zona cuscinetto che sta stabilendo lungo il confine, in seguito alla dichiarazione del primo ministro Benjamin Netanyahu che Israele avrebbe preso il controllo di vaste aree a Gaza.

Rafah è la città palestinese un tempo di 170mila abitanti (prevalentemente rifugiati ammassati nei due campi, il Canada As-Sultan e il campo Rafah) nel sud della Striscia, capoluogo dell’omonimo governatorato, sul confine con l’Egitto. L’area, situata tra il corridoio Filadelfia a sud e quello Morag a nord, nelle ultime settimane era diventata quasi interamente deserta.

Haaretz riporta anche che l’IDF ha annunciato che da venerdì le forze dell’esercito hanno iniziato a operare nei quartieri di Daraj e Tuffah a Gaza City, nel nord del territorio, con l’obiettivo di “migliorare il controllo di sicurezza nell’area, smantellare le infrastrutture terroristiche ed espandere la zona di sicurezza”.

Il ministro della Difesa ha aggiunto che anche il corridoio di Netzarim attraverso il centro di Gaza viene ampliato, con “più territorio sequestrato”. E ha anche detto che il “passaggio volontario” ad altri Paesi sarà consentito a tutti gli interessati, e sarà fatto “in conformità con la visione del presidente degli Stati Uniti, che cerchiamo di realizzare”.

Altra novità è che Prabowo Subianto, dallo scorso ottobre presidente dell’Indonesia (che vanta la più grande popolazione musulmana del mondo), ha detto che il suo governo è pronto ad accogliere circa mille palestinesi di Gaza, anche con uno speciale ponte aereo. L’annuncio è arrivato alla vigilia del suo tour in quattro Paesi arabi e in Turchia. I palestinesi, ha chiarito il presidente, potrebbero restare in Indonesia temporaneamente, fino alla possibilità di un rientro sicuro a Gaza. Anche se quel “sicuro” è termine aleatorio: dove potrà mai tornare a vivere chi ha perso tutto, a cominciare dalla casa?

Ed infine, bisogna registrare anche una lettera, quella che oltre 250 riservisti ed ex studenti dell’unità 8200 dell’intelligence d’élite dell’esercito israeliano hanno scritto per invitare il governo a dare la priorità al rilascio degli ostaggi rispetto alla continuazione della guerra a Gaza. Stesso tenore anche per un’altra lettera, questa con circa mille firme, da parte dei riservisti dell’aeronautica. Iniziative, ovviamente, accusate dal premier Netanyahu quali “radicali e gestite da organizzazioni finanziate dall’estero”.

Un recente sondaggio, però, indica che anche il 68% degli israeliani ritiene che il governo dovrebbe dare la priorità al rilascio degli ostaggi rispetto alla continuazione della guerra. Come fare esattamente per ottenere subito il rilascio degli ostaggi superstiti, però, non è dato sapere.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: Benjamin NetanyahuDonald Trump

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Medio Oriente

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Medio Oriente

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net