Gaza, i residenti denunciano saccheggi di cibo: "Aiuti alimentari non arrivano a chi ha bisogno ma vengono rubati e venduti sul mercato nero"
A Gaza è esploso il fenomeno del saccheggio di aiuti alimentari, in aumento soprattutto da quando il controllo della distribuzione è passato alla fondazione GHF, che più volte ha documentato i furti compiuti da gruppi armati o da civili affamati, e la conseguente presenza di prodotti sul mercato, rivenduti a prezzi che la maggior parte della popolazione non può permettersi di pagare. In questo modo, nonostante la riapertura agli ingressi dei camion e il lancio dei pacchi per via aerea per prevenire le azioni di Hamas, la maggior parte delle famiglie bisognose resta comunque senza adeguato sostegno e la maggior parte delle volte costretta a lottare per avere una porzione di farina.
Un’inchiesta del quotidiano Haaretz ha raccolto testimonianze dirette di palestinesi che hanno denunciato questo problema, raccontando il caos che scatta ogni giorno nei punti di ingresso e lungo il tragitto dei convogli, che sono ormai diventati zone molto pericolose perchè creano le condizioni ideali per i ladri e fanno rischiare la vita a quelli che per disperazione tentano di ottenere qualcosa buttandosi nella folla.

Gaza, abitanti denunciano saccheggi di aiuti alimentari: “La distribuzione del cibo è diventata una lotta per a sopravvivenza”
Il meccanismo dei saccheggi di aiuti alimentari a Gaza, documentato anche nei rapporti Onu, avviene anche grazie al nuovo metodo di distribuzione, che era stato studiato per prevenire che Hamas si impadronisse di tutti i beni consegnati durante il tragitto, ma sta comunque creando il caos e alimentando i furti da parte di gruppi armati e civili. Alcune famiglie hanno raccontato che la popolazione in certi casi si organizza per assaltare i convogli spinta dalla fame per cercare di ottenere qualcosa da far mangiare ai loro figli in una disperata lotta per la sopravvivenza.
Tuttavia, sono molte le denunce, confermate da video e foto, che mostrano come gran parte dei prodotti più costosi finisca poi sul mercato nero per essere venduto a prezzi gonfiati. Lo dimostra anche il fatto che, come testimonia un residente della periferia meridionale della Striscia, quando qualcuno riesce a ricevere un pacco, mancano sempre gli alimenti più costosi come datteri, tahina e pomodoro, ma vengono lasciati farine, lenticchie e prodotti in scatola. Segno che, chi saccheggia spesso non lo fa per necessità, ma per interesse.
