La Conferenza episcopale della Germania ha pubblicato un testo sul rispetto dell'identità gender: dura opposizione da parte dei Vescovi
In Germania si sta creando un vero e proprio caso – probabilmente destinato ad ampliarsi – attorno alla pubblicazione da parte della locale Conferenza episcopale di un testo sul gender che dovrebbe funzionare come linea guida per gli insegnanti di religione affinché affrontino con consapevolezza le tematiche dell’identità sessuale dei loro studenti e colleghi docenti: un testo – com’è facile immaginare – già di per sé controverso, ma che è stato anche contestato da quegli stessi vescovi della Germania che (teoricamente) avrebbero dovuto dare il loro benestare alla pubblicazione.
Procedendo per ordine, la prima cosa importante da mettere in chiaro è che il testo pubblicato dalla Conferenza episcopale della Germania – intitolato “Creato, redento e amato: visibilità e riconoscimento della diversità delle identità sessuali nella scuola” – era stato discusso la prima volta la scorsa estate e bocciato dai vescovi, portando a un’ampia revisione in cui si mette da subito in chiaro che non vuole essere in alcun modo una “valutazione morale-teologica” delle argomentazioni gender.
Complessivamente, nel testo la Conferenza episcopale della Germania invita i sacerdoti docenti a usare – quando possibile – un linguaggio che rifletta la “diversità delle identità sessuali”, senza mai indirizzare il parere e l’opinione degli studenti sulle tematiche annesse al fine di lasciarli liberi di formulare una loro opinione persone; sostenendo che la “diversità delle identità sessuali” in Germania è diventata ormai un “dato di fatto” che non può più essere ignorato, con l’esortazione affinché si rispetti l’auto-identificazione sessuale della comunità queer.
I Vescovi si oppongono al testo sul gender della Conferenza episcopale della Germania: “Non parla a nostro nome”
Come dicevamo, il testo sul gender della Conferenza episcopale è stato ormai pubblicato ed è entrato pienamente in vigore – pur avendo un carattere esclusivamente indicativo e non obbligatorio – e proprio la pubblicazione ha suscitato non poche opposizioni da parte dei Vescovi: a capitanare le critiche ci ha pensato monsignor Stefan Oster – della diocesi di Passau – che ha preso “pienamente” le distanze dal testo, pur riconoscendo la delicatezza degli argomenti che tratta.
Secondo il Vescovo della Germania, peraltro, seppur il testo parli di “Vescovi tedeschi” in realtà non vi è stata nessuna reale consultazione sulla sua stesura e pubblicazione, ribadendo che non parla a suo nome e sostenendo che rischia di essere “desacralizzante” dal punto di vista della comprensione cristiana della natura umana: critiche accolte e sottoscritte anche da monsignor Rudolf Voderholzer, della diocesi di Ratisbona, e da Rainer Maria Woelki, responsabile dell’arcidiosce si Colonia.
Il primo, infatti, ha condiviso l’analisi di “critica” di monsignor Oster, arrivando anche ad accusare la Conferenza episcopale della Germania di aver ignorato completamente le richieste di revisione avanzate dal Consiglio permanente della stessa Conferenza; mentre il secondo si è limitato a condividere le critiche di monsignor Oster, precisando che dal suo punto di vista non esiste alcun rischio di discriminazione per la comunità queer nelle scuole cattoliche tedesche.