Le intercettazioni dei generali tedeschi da parte di Mosca, gettano nuovamente delle ombre sul funzionamento dei servizi segreti tedeschi. Ne parla stamane il quotidiano Bild, il più letto in Germania, che sottolinea come la vicenda non sia affatto un caso isolato, ricordando che “Per l’esercito tedesco la comunicazione radio “aperta” fa troppo spesso parte della vita quotidiana”.
Il giornale sottolinea come i generali dell’esercito tedesco non abbiano spesso la possibilità di comunicare segretamente, attraverso un canale sicuro, e per questa ragione anche i partner della Germania spesso e volentieri si rifiutano di comunicare sulla stessa lunghezza d’onda dei tedeschi: “Tutti possono sentire tutto, si lamentavano ad esempio norvegesi e olandesi”, aggiunge la Bild che poi scrive: “Le chiacchiere dei generali tedeschi registrate da Mosca, non fanno altro che confermare il vecchio detto degli alleati occidentali: se volete che finisca a Mosca, datelo ai tedeschi!”.
GERMANIA, CRISI DEI SERVIZI SEGRETI: LA SFIDUCIA DEGLI ALLEATI
La sfiducia degli alleati occidentali verso i servizi segreti tedeschi è cresciuta di molto negli ultimi decenni, proprio per via della storica vicinanza della Germania alla Russia. Ad esempio Carsten L. membro del BND, il servizio segreto tedesco, è sotto processo da dicembre in quanto si ritiene che abbia rivelato dei segreti a Mosca.
“Nel mondo dei servizi segreti – spiega un insider alla Bild – siamo considerati secondari e siamo trattati come tali. I motivi? Eccesso di regolamentazione”, visto che vi sono fino a sette istituzioni che controllano il BND. E ancora: “In ogni Paese occidentale le informazioni provenienti dai servizi segreti sono protette. Prima di essere utilizzate in procedimenti giudiziari o in commissioni d’inchiesta, è necessario chiedere il permesso al servizio da cui provengono. Da noi le informazioni non sono protette. Ogni segreto minaccia di diventare pubblico qui”, il risultato è che “Riceviamo sempre meno informazioni dai nostri partner perché non sono sicure”.
GERMANIA, CRISI DEI SERVIZI SEGRETI: “IL BND È INCATENATO POLITICAMENTE…”
August Hanning, ex capo del BND, ha parlato così alla Bild: “Invece di sostenerli o incoraggiarli, i nostri agenti e dipendenti del BND sono stati politicamente incatenati. Invece della paura per la nostra sicurezza, regna la paura delle conseguenze politiche”.
A conferma di quanto la stessa Germania guardi con un po’ di diffidenza i suoi stessi servizi segreti il fatto che l’ex storica Cancelliera Angela Merkel, abbia visitato la sede della BND in una sola occasione in 16 anni. “La Germania semplicemente non ha un rapporto sano e naturale con i servizi segreti. Per ragioni storiche i servizi democratici sono spesso visti con sospetto dai politici e dal popolo. Ciò significa che non vengono presi sul serio e i migliori del Paese non lavorano lì. Una carriera lì non viene considerata particolarmente nobile”, chiosa Neil Barnett, esperto dei servizi segreti britannici ed esperto del Cremlino.