In Germania si stanno dimostrando un flop le carte di credito per migranti: secondo un'indagine sono pochissime le città che le hanno adottate
Si stanno dimostrando un mezzo flop le carte di credito per migranti entrate in vigore lo scorso aprile in Germania con l’obbiettivo dichiarato di migliorare la sicurezza per i richiedenti asilo e di abbattere i costi in carico al governo federale: dopo più di un anno dalla loro effettiva adozione, secondo un’indagine condotta dall’agenzia di stampa tedesca EPD, sono pochi i comuni che le hanno effettivamente rese disponibili; in moltissimi casi, peraltro, con modalità differenti tra loro.
Partendo proprio dall’indagine condotta da EPD è interessante notare che pur essere stata formalmente adottata da tutti gli stati federali della Germania – escluso Berlino – la carta di credito attualmente risulta essere distribuita quasi esclusivamente nelle grandi città e tra i migranti che scelgono di restare un centro di prima accoglienza: è l’esempio del popoloso Nord Reno-Vestfalia e della Renania-Palatinato; mentre in Bassa Sassonia si è sviluppata una campagna governativa di opposizione alla carta e nello Schleswig-Holstein lamentano l’assenza di software adeguati all’adozione.
Complessivamente, secondo l’indagine i principali problemi delle carte di credito per migranti sono di natura tecnica, legati al fatto che in moltissimi contesti non è permesso effettuare acquisti online; mentre là dove è possibile, al contempo viene richiesto al governo un ampio sforzo per controllare e validare tutte le differenti richieste di pagamento da parte dei richiedenti asilo; senza neppure ignorare i problemi legati agli appaltatori che sono già oggetto di scontri nei tribunali.
Cosa sono le carte di credito per migranti adottate in Germania: come funzionano e a cosa servono
Insomma, quel successo che sarebbero dovute essere le carte di credito per migranti non sembra essersi ancora visto nonostante le tante promesse: proposte per la prima volta nel maggio del 2024, dovrebbe servire per assicurare ai richiedenti asilo una buona autonomia economia senza che lo stato debba disporre prestazioni in denaro; il tutto con cifre comprese tra i 204 euro (per i single che vivono nei centri di prima accoglienza) e i 736 (per le coppie che vivono in alloggi non statali).
L’idea alla base delle carte di credito per migranti è quella di impedire trasferimenti di denaro all’estero per scoraggiare i pagamenti ai trafficanti di esseri umani affinché altre persone possano raggiungere il territorio della Germania, oltre a ridurre il carico economico per gli apparati federali con cifre fisse e che non si possono modificare o integrare; mentre al contempo sono parecchi anche gli svantaggi, partendo dalla stigmatizzazione che gli utilizzatori provano quando le utilizzano nei negozi, fino ai limiti economici che finiscono per non coprire le effettive esigenze dei migranti.