Si aggrava la crisi economica in Germania: lo scorso anno i comuni hanno registrato un deficit nei bilanci di oltre 24,8 miliardi di euro
Sembra aggravarsi ulteriormente la – già di per sé grave – situazione economica della Germania che si trova alle prese con una delle crisi più ampie degli ultimi anni (escluso il complesso periodo del Covid) e che ora sembra colpire anche il sistema dei comuni, oltre che – ovviamente – l’intero governo federale e i cosiddetti länder, ovvero i singoli stati che compongono l’intero territorio federale.
Partendo proprio dall’entità della crisi della Germania, è certamente utile ricordare che secondo le ultimissime stime – che tengono già conto del potenziale effetto dei dazi di Trump che stanno, giustamente, spaventando tutto il Vecchio continente – la crescita quest’anno dovrebbe essere nulla: in particolare, si parla di una decrescita economica pari allo 0,1% in meno che si aggiunge a quella dello 0,2% in meno registrata alla fine del 2024.

Non solo, perché lo scorso anno la Germania ha generato complessivamente più 2mila 500 miliari di euro di debito, pari a poco più di 30mila euro per ogni cittadino – quest’ultimo dato superiore di 669 euro rispetto al 2023 (che di per sé non fu un anno economicamente positivo) -; largamente generato dal governo federale, ma aggravato dalla disastrosa situazione dei conti pubblici comunali.
La crisi dei comuni in Germania: lo scorso anno è stato generato un deficit di bilancio da 24,8 miliardi di euro
Venendo a noi, sono stati proprio i comuni della Germania a vedersi aggravare i loro conti pubblici tanto che si stima che complessivamente – sempre con dati riferiti allo scorso anno – sia stato generato in un solo anno un deficit pari a oltre 24,8 miliardi di euro: si tratta del quarto anno successivo di conti in rosso dopo il periodo tra il 2014 e il 2020 che fece registrare notevoli crescite e permise di toccare anche – nel 2017 – il record di avanzo fiscale di 11 miliardi.
La situazione della Germania, insomma, è tutt’altro che positiva perché se il governo federale di Merz ha deciso di abbattere quello storico vincolo nella contrazione del debito tedesco rispetto al PIL, lo stesso non possono fare i comuni: i rischi sono tantissimi e ci parlano (o meglio, parlano ai tedeschi) di possibili tagli futuri nella spesa per il welfare cittadino, oppure anche ritardi negli investimenti necessari per lo sviluppo delle infrastrutture, alimentando nel più classico dei “cani che si mordono la coda” una crisi che ormai sembra essere strutturale.
