Il matrimonio fra Gianni Cigna e Laura Biagiotti è durato solo quattro anni, concludendosi alla morte del marito della stilista, avvenuta nel ’96. Anche se in realtà i due si conosceranno diversi decenni prima, tanto da decidere di fondare insieme la Biagiotti Export, una ditta di distribuzione dell’alta moda destinata ai territori esteri. È il ’65 quando i due decidono di unirsi non solo nella vita privata, ma anche in quella lavorativa. Nel ’72 invece presentano la loro prima collezione a Firenze: protagoniste le donne e il bianco candido, oltre al tanto amato cachemire. Sarà la figlia Lavinia, nata dalla loro relazione, a premere perché i due genitori si sposino. Anche se con rito civile, visto che Cigna era già sposato e divorziato con Maria Cecilia Gronchi, la figlia dell’ex Presidente Giovanni Gronchi. “È stata una leucemia, veloce. Si alzava presto per la chemioterapia, alle 9 era già in ufficio. Il golf era le nostre cinque ore di confidenze, la nostra camminata, il nostro momento”, ha dichiarato Lavinia tempo fa a Vanity Fair. La figlia della stilista e il padre amavano condividere quel particolare sport, “il sogno verde” dell’intera famiglia. Uniti, tutti e tre, sia attorno al focolare domestico sia attorno alle passerelle. “I miei genitori hanno sempre chiesto il mio parere“, racconta Lavinia a Il Messaggero, “sia che si trattasse di moda, di politica o di un servizio del telegiornale“. Del giorno della scomparsa del padre invece ricorda la grande sofferenza della madre Laura, per la prima volta senza quella roccia a cui appoggiarsi. “Erano una coppia, una squadra e un binomio straordinario. Non significa che non discutessero, ma erano complici, complementari, indivisibili“, aggiunge.
Gianni Cigna e Laura Biagiotti: la moda, la famiglia e la figlia Lavinia
Il destino unirà Gianni Cigna al suo secondo e grande amore, Laura Biagiotti, ma guiderà anche la sua famiglia e verrà ereditato dall’unica figlia della coppia, Lavinia. Così come la moda, un amore che la coppia deciderà di coltivare fin dagli anni Sessanta. E anche se rimarranno sempre al centro dei riflettori mondiali, marito e moglie sceglieranno invece di crescere la loro bambina in campagna, nel verde e lontana dal rumore della città. “C’è sempre stata una presenza così forte, quotidiana dei miei genitori e della mia vita che mi ha permesso di crescere solida per affrontare tutte le prove che mi si sono presentate davanti“, dice Lavinia ad Adnkronos. Ricorda bene anche quanto volesse che il padre l’accompagnasse al ballo per i suoi 18 anni, un sogno svanito nel nulla quando il genitore scompare due mesi prima del grande evento. Ed è stato in quel momento che l’unica erede della coppia decide di unirsi alla madre Laura per portare avanti l’azienda di famiglia. “Non potevo immaginare lei da sola, la mia è stata una scelta istintiva“, aggiunge. Quella donna che alla fine degli anni Ottanta sfilerà per prima in Cina, vedrà il mondo crollare al di sotto dei propri piedi, quando verrà a mancare il suo compagno di vita. Del loro debutto nel mondo della moda, Lavinia ricorda un particolare proprio di questa esperienza orientale. “Durante una trasferta in Giappone con mio padre, decise di passare un weekend a Pechino e conobbe il ministro della Cultura. Che, la settimana successiva, la invitò a tornare per presentare le sue creazioni. Le autorità la chiamavano Mister Biagiotti: non potevano concepire che una donna realizzasse quel che stava realizzando lei“, dice a Io Donna.