Il Giappone oggi è al voto per la Camera alta: è atteso un exploit del partito populista Sanseito che promette di ridurre a zero gli arrivi irregolari

In una giornata cruciale per il futuro della politica del Giappone, con le elezioni anticipate per la cosiddetta “Camera alta” dopo la caduta della maggioranza a favore dei conservatori del Partito liberaldemocratico; è interessante soffermarci un attimo sul caso dell’exploit del partito chiamato Sanseito con ideali fortemente populisti, filo-trumpiano, (secondo alcuni) filo-russo e apertamente xenofobo.



Prima di arrivare al singolare caso di Sanseito, potrebbe essere interessante ricordare che la politica giapponese è caduta in una profonda crisi lo scorso maggio, quando il Partito liberaldemocratico – che governa quasi ininterrottamente della fine della Seconda guerra mondiale – ha perso la maggioranza: al voto odierno l’obbiettivo – per il premier in carica – è quello di conquistare almeno 50 seggi; ma i sondaggi sembrano essere profondamente sfavorevoli, segnale che la popolazione ha perso fiducia nel premier Ishiba.



Shigeru Ishiba, premier del Giappone (Foto: ANSA-EPA/FRANCK ROBICHON)

La ragione delle crisi del governo in Giappone – nonché tra i principali argomenti della campagna elettorale di questi ultimi mesi – è l’esponenziale aumento del costo del riso, alimento considerato fondamentale per i giapponesi (al pari della farina per noi occidentali) e che ha subito il più alto aumento d’inflazione in questi ultimi anni: la soluzione che il premier Ishiba ha proposto sono stati degli inefficienti sussidi per la popolazione; invece della – richiesta a gran voce – diminuzione della pressione fiscale



Il programma elettorale di Sanseito, il partito populista che sta facendo boom di consensi in Giappone

Tornando al punto di partenza di questo articolo, il partito Sanseito ha saputo crearsi una vasta base elettorale sfruttando – ovviamente – quella ormai dilagante sfiducia nei confronti dei liberaldemocratici: nato durante la pandemia come un semplice canale su YouTube a chiarissimo stampo complottista; il partito si è lanciato in politica sfruttando la viralità sui social, al punto che le ultimissime stime dicono che dovrebbe – neanche troppo difficilmente – diventare il terzo partito del paese per consensi.

La campagna elettorale di Sanseito si è basata quasi interamente sul tema dell’immigrazione – ben sintetizzato dallo slogan “Nihonjin faasuto”, ovvero “prima i giapponesi” -: la promessa è quella di ridurre a zero gli arrivi illegali, accusando i migranti sia della perdita dei posti di lavoro, sia dell’aumento del costo della vita; mentre il segretario del partito – tale Sohei Kamiya – ha anche promesso di rimuovere ogni forma di welfare per i migranti irregolari.

Similmente, nella campagna di Sanseito – in pienissimo stile populista – non sono mancati neppure riferimenti alla rimozione dei diritti per la comunità LGBT e per le donne, la promessa di preservare i “valori tradizionali” giapponesi, una riduzione delle tasse e anche nuove regole per la produzione di manga, anime e videogiochi, affinché siano sviluppati in modo “sano”; mentre interessante è anche la proposta di Sanseito di introdurre un divieto di importazione per il riso occidentale, accusato – ovviamente, in modo del tutto falso – di “causare il cancro”.