Anche il rock invecchia. Tante sono le canzoni dedicate ai figli (anche in questo Sanremo) è la prima volta che ne sentiamo una dedicata ai nipotini. Già, perché il nonno si chiama Piero Pelù, era una rock star “satanica” simbolo della trasgressione e famoso anche per gli insulti lanciati dal palco verso diversi politici, ad esempio Matteo Renzi. Adesso che festeggia 40 anni di carriera, invece, è diventato buono e si commuove davanti ai figli dei suo figli: “Tu sei il mio Gesù la luce sul nulla, un piccolo Buddha/ Niente di proibito tu sei benvenuto al mondo mondo”. Be’, un Pelù così non se lo sarebbe aspettato nessuno, quello che osannava “el diablo”, il diavolo, adesso è un tenero nonnino che canta: “Cavalcare draghi e mostri già ti penso dacci dentro/ È un mestiere che conosco tutti i giorni stare pronti/ Tu sei molto di più di quello che credi di quello che vedi/ Tu sei il mio Gesù la luce sul nulla mio piccolo Buddha/ Niente di proibito tu sei benvenuto al mondo, mondo”.
Gigante, Piero Pelù: testo e analisi. Dedica al nipote
Benché ospite due volte, è la prima volta che il cantante dei Litfiba gareggia a Sanremo. Questo 2020 infatti è un anno speciale per lui che come abbiamo detto festeggia 40 anni di carriera, con il suo secondo album solista e un lungo tour. E allora… viva i nonni rock! “Il tuo non è un pianto è il tuo primo canto ehi!/ Oh eh oh eh/ Niente di proibito tu sei benvenuto al mondo, mondo/ È come una giostra la mente/ Tu sei il re di tutto e di niente… gigante/ Spacca l’infinito e rubagli un minuto al mondo, mondo/ Per fare un castello volante/ Con la fantasia di un bambino… gigante”.