Ginevra Elkann, "Non sento più il peso di essere una Agnelli", video: all'esordio dietro la macchina da presa con "Magari", la produttrice si racconta e parla del rapporto con la famiglia
GINEVRA ELKANN, “IL CINEMA E MIO NONNO GIANNI”
Nel corso della lunga intervista concessa a Vanity Fair, Ginevra Elkann ha ovviamente legato quelle che sono state le vicende della sua vita professionale col privato e il peso di portare un cognome così importante. “Il cinema ha avuto un ruolo fondamentale per la mia formazione: il primo film è stato ‘The Elephant Man’ di David Lynch e ricordo che mio nonno Gianni mi portava spesso in sala a vedere i film della sua epoca anche se spesso, forse a causa dei dolori alla gamba, abbandonava il film a metà…” ricorda la regista anche se ammette che il nonno non era contentissimo che frequentasse “l’orrido mondo del cinema”. Dopo l’esordio quale assistente ti Bernardo Bertolucci, la Elkann ha cominciato a costruire la sua carriera, fondando anche una casa di produzione, fino all’esordio da regista: E sulla famiglia rivela: “Coi miei fratelli John e Lapo sia molto diversi, è inutile negarlo, ma ci vediamo e spesso viaggiamo assieme”, accennando anche al fatto che in “Magari” sono presenti alcuni elementi legati alla sua autobiografia. E dopo una infanzia che l’ha vista trasferirsi subito in Brasile con la madre che si era innamorata di un altro uomo che viveva lì, la Elkann confessa che forse non era così difficile far dimenticare al pubblico di essere una Agnelli: “Da piccola pensavo fosse necessario farlo, poi ho capito che la famiglia è parte della mia vita e non è giusto allontanarsi da quel sentiero e oramai non sento più il peso del giudizio altrui: ieri questo lo sapevo meno…”
