Alla Gintoneria di Davide Lacerenza ci andava anche Genny Urtis, il chirurgo plastico ieri sera ospite de Lo Stato delle Cose

Genny Urtis, la chirurga plastica che ha cambiato nome dopo essere nata come Giacomo Urtis, è stata ospite ieri sera del talk di Rai Tre Lo Stato delle Cose, per parlare degli ultimi aggiornamenti sul caso della Gintoneria, il famoso locale di Milano di Davide Lacerenza, chiuso da mesi dopo la scoperta di presunti giri di prostituzione e droga, accuse ancora tutte da dimostrare. Genny Urtis, che ha frequentato la Gintoneria, ha raccontato: «Io credo che possa disintossicarsi Davide Lacerenza (titolare della Gintoneria, ndr), perché non può farlo anche lui? Ho visto che sta scrivendo un libro, so che non beve più…».



Ma che mondo c’era? «Raccontano cose mitologiche sul privé della Gintoneria – aggiunge Genny Urtis – in realtà erano due locali, uno di fronte all’altro. Quando si riempiva troppo la Gintoneria, si andava nel privé per questioni di spazio. Era un cocktail bar, era aperto: si andava lì dopo, quando il locale principale era pieno. Dicono che c’erano le telecamere, ma in tutti i ristoranti di Milano ci sono le telecamere».



GINTONERIA, GENNY URTIS: “IL PRIVE’ ERA UN NORMALE RISTORANTE”

E ancora: “Il privé era un ristorante, aveva la cucina; sopra c’era un divano. Le escort han detto che c’era un letto? Cercano visibilità. Io giro tutti i locali di Milano, da quelli normali a quelli più lussuosi, e le ragazze ci sono ovunque, ma non sono escort. Bisogna distinguere fra ragazze immagine, ragazze che vanno a bere… ovviamente, nei posti dove ci sono i rampolli di Milano, ma anche persone danarose, ci sono belle ragazze, giustamente. Ci sono quelle che cercano il rampollo da sposare, quelle che vanno per fare la bella vita ma non chiedono soldi, e quelle che i soldi li chiedono. Bisogna distinguere tutte le tipologie di ragazze: non si può fare di tutta l’erba un fascio e dire ‘escort’. “Escort” è un termine molto generico: ci sono quelle che vanno lì per divertirsi, quelle che chiedono una borsetta…».



«Anche a Roma ci sono questi locali. Gli artisti costano tantissimo, andare a fare la spesa costa tanto… allora facciamo tutti le mig*otte? No, assolutamente. Ma se uno non ha un patrimonio o una famiglia alle spalle, una ragazza, anche se fa tre lavori, non può permettersi quella vita perché costa tanto. Quindi magari qualcuna arrotonda facendo la ragazza immagine, facendo altre cose – ma non sto criticando – senza fare i bigotti, per favore». E ancora: «Una studentessa che fa anche la commessa la sera non riesce a pagarsi quella vita a Milano: per questo fa “quelle cose”». In conclusione di blocco, Massimo Giletti ha chiesto a Genny Urtis se certi milanesi frequentino questi locali per avere una bella donna accanto e vantarsene.

GINTONERIA, GENNY URTIS: “MOLTI RAMPOLLI DI MILANO…”

L’ospite ha replicato: «Molti rampolli di Milano, molte persone danarose, che magari sono anche “bruttine” oppure sono in là con gli anni, vogliono la donna “trofeo”, quella da far vedere agli amici. Fanno vedere che hanno donne bellissime accanto, ma poi non ci fanno nulla, anche se le pagano. Quindi non è che poi finiscono a letto». Dopo la risposta di Genny Urtis, il conduttore ha ricordato che ci sono tante persone che non frequentano questi locali, né a Milano né a Roma, e ha sottolineato come qualsiasi lavoro, anche se umile o modesto, sia sempre più dignitoso del vendere il proprio corpo.

Inoltre, ha ribadito che le accuse nei confronti della Gintoneria – prostituzione e spaccio di droga – sono reati molto gravi, anche se ancora tutti da dimostrare. Al momento, Davide Lacerenza resta agli arresti domiciliari in attesa della chiusura delle indagini; per ora, non stanno emergendo novità rilevanti, o eventuali aggiornamenti non sono stati ancora comunicati alla stampa.