Il ministro dell'Economia Giorgetti sull'operazione Mps, lo "choc" che Trump ha causato in Europa e il ruolo di Zaia dopo la fine del suo mandato in Veneto

GIORGETTI TRA MPS E SEGNALI BANCHE

Mps era una banca fallita, ora è risanata: a rivendicarlo è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che, durante un evento del Gazzettino, ricostruisce il lavoro svolto prima di arrivare all’operazione su Mediobanca. «Ho dovuto fare una ricapitalizzazione pubblica, usando i soldi dei contribuenti», ricorda il titolare del Mef. Dopo il risanamento, lo Stato italiano ha venduto la sua quota, uscendo dal controllo e archiviando così un’azione di successo.



«Forse bisognava criticare prima», osserva, con riferimento al «disastro» a cui era stata condotta Banca Monte dei Paschi di Siena. Per quanto riguarda la golden power, lo strumento che consente al governo di intervenire su questioni cruciali, anche per la sicurezza nazionale, Giorgetti segnala che esso vale anche per le banche, lasciando ogni valutazione al Parlamento per le eventuali modifiche.



Il ministro si sofferma anche sui segnali positivi per l’economia italiana, che si riflettono sul debito pubblico, visto che si risparmiano interessi e si creano margini per spese e riduzione delle tasse.

Premier Giorgia Meloni con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in Parlamento (ANSA 2025, Maurizio Brambatti)

Ma coglie l’occasione per lanciare un messaggio alle banche italiane, affinché riducano il costo del denaro e facilitino l’accesso al credito per piccole e medie imprese. L’invito è a «partecipare» allo sforzo, soprattutto dopo la frenata del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che parla di «sacrificio»: Giorgetti, infatti, ritiene che ognuno debba sostenerlo, in base alle proprie possibilità.



IL MONITO PER BCE E UE, LO “CHOC” TRUMP E L’APERTURA A ZAIA

Nell’intervento c’è anche un richiamo alla Banca centrale europea (Bce), affinché abbassi i tassi di interesse, e agli imprenditori, ricordando l’inflazione che ha inciso sul potere d’acquisto. Per questo va affrontato il tema del costo della vita e dei contratti.
Il segnale più duro è rivolto all’Europa, riguardo alla transizione green: pur condividendo l’obiettivo, che definisce «bellissimo e doverosissimo», mette in guardia dal rischio che limiti e vincoli rappresentino una «condanna a morte» per diversi settori dell’industria.

Le mosse del presidente Usa, Donald Trump, per il ministro sono la scossa forse necessaria di cui l’Ue aveva bisogno, perché ha «improvvisamente risvegliato dal suo sogno e riportato sulla terra anche l’Europa».

Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (ANSA 2025)

Infine, in merito alle regionali in Veneto, Giorgetti ha confermato che l’attuale governatore, Luca Zaia, deve avere spazio, perché è «un fuoriclasse», anche al governo. «Pure al mio posto, volendo», ironizza.