Giorgia Meloni intervista a XXI Secolo ha parlato della riforma della giustizia, del premierato e del fisco: i punti salienti della politica interna
La premier Giorgia Meloni nella serata di ieri è stata ospitata nello studio del programma XXI Secolo condotto da Francesco Giorgino su Rai 1 parlando dell’attualità politica italiana ed internazionale e soffermandosi a lungo su tutte quelle riforme lungamente attese e – soprattutto – al centro di un acceso scontro tra maggioranza, opposizione ed associazioni di rappresentanze: tra queste certamente un ruolo in primissimo piano è riservato alla riforma della giustizia che dovrebbe portare alla separazione delle carriere e che a breve – forse già domani – sarà oggetto di un incontro tra la premier Giorgia Meloni e una delegazione dell’Associazione Nazionale Magistrati alla quali promette di presentarsi “con uno spirito aperto” alla mediazione.
Partendo proprio dalla riforma della giustizia, Giorgia Meloni ci tiene a mettere in chiaro che dal suo punto di vista “è una riforma necessaria per far funzionare meglio la giustizia” criticando i “toni apocalittici che ho sentito in alcuni casi” definendoli del tutto “fuori luogo”; mentre rispondendo a chi dice che con la riforma si darà troppo potere all’esecutivo sulla scelta dei PM, spiega che “è falso perché non è scritto da nessuna parte” ed – anzi – è previsto “l’esatto contrario“.
“La norma – spiega Giorgia Meloni – prevede espressamente che il Parlamento non decida più i membri del Consiglio Superiore della Magistratura“, con l’ovvio esito che si arriverà ad un minore “controllo della politica” che libererà “la magistratura da tutti i possibili condizionamenti politici“:un tema che a suo avviso dovrebbe stare a cuore della “totalità dei magistrati che non vogliono sottostare alle logiche correntizie” dato che queste ultime “poco hanno a che fare con il loro lavoro”.
Giorgia Meloni: “Premierato? Serve a dare credibilità e stabilità ai futuri governi che verranno dopo il nostro”
Lasciando da parte il tema della riforma della giustizia, la premier Giorgia Meloni ha ragionato a lungo anche sul tema fiscale, confessando candidamente che dal suo punto di vista “non si è ancora fatto abbastanza per alleviare la pressione fiscale sul ceto medio“, ma al contempo sottolinea di “aver fatto il possibile con le risorse che avevo concentrandomi sulla priorità di difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi e sui più fragili”; puntando all’obbiettivo finale di “ridurre le tasse per tutti” a partire – nei prossimi mesi – proprio dal ceto medio.
Sul tema energetico, Giorgia Meloni pone l’accento sul recente decreto bollette che a suo avviso serve soprattutto ad “affrontare l’emergenza” in corso sostenendo “i redditi con ISEE fino a 25mila euro con un contributo da 200 euro che si somma a chi sta già nel Bonus Sociale”, prorogando al contempo “di due anni il passaggio al mercato libero per i vulnerabili“; mentre sulle imprese sono stati “tagliati gli oneri di sistemi con un beneficio che dovrebbe essere del 20%”, lavorando nel frattempo al fatto che “oltre ad un certo costo lo stato rinuncia all’IVA reinvestendola nel taglio delle bollette” e sull’obbligo “di trasparenza dei gestori sulle bollette”.
Infine, un accenno Giorgia Meloni l’ha dedicato anche alla riforma del premierato che da tempo sembra essere sparito dall’equazione di governo ma sul quale ricorda e precisa che “la riforma sta procedendo in parlamento”: dal conto suo inoltre sostiene che “non è una riforma che ritengo utile per questo governo, ma per chi verrà dopo di noi” puntando a “rimettere il potere di scelta nelle mani dei cittadini, dando il tempo a chi viene scelto di realizzare la visione”; il tutto al fine della “stabilità che ti dà credibilità a livello internazionale, la possibilità di costruire una strategia, di non gettare i soldi dalla finestra per ottenere consenso immediato a favore di politiche di bilancio più serie”.