Mattino 5 torna ad occuparsi della vicenda della ragazza segregata per anni dalla famiglia ad Aiello del Sabato, in provincia di Avellino. Il programma di Canale 5 ha intervistato una donna, che ha spiegato di essersi accorta della situazione della ragazza, e che sarebbe voluta intervenire, ricevendo però una sorta di stop: “Mia figlia andava a scuola con la ragazzina – ha svelato – aveva atteggiamenti di grande nervosismo, disagio, atti che io ho interpretato come richieste di aiuto. A scuola mi avevano detto di non intervenire – ha proseguito – avevo chiesto se la ragazzina venisse seguita in qualche modo ma mi hanno detto di non preoccuparmi perchè la situazione era sotto attenzione, avrebbe reso il tutto ancora più difficile di quanto non lo fosse”. “Io stupidamente, a questo punto devo dire, mi sono fermata – ha aggiunto la residente di Aiello del Sabato – era vestita dignitosamente ma si vedono che gli abiti erano sporchi e la bambina era maleodorante. Dopo tanto tempo che non ho visto la ragazza e ho sentito questa cosa sono rimasta molto male”.
Subito dopo Roberto Poletti, presente in studio a Mattino 5, ha aggiunto: “Questa è una testimonianza pazzesca. è una cittadina modello finita nelle maglie della burocrazia e di un sistema che voleva combattere. Siamo seriamente preoccupatiper quello che è successo e che sta succedendo, una roba bruttissima – ha detto rivolgendosi all’amministrazione comunale e precisamente agli assistenti sociali – vi state nascondendo dai giornalisti, fate due rampe di scala e scendete”. Patrizia Groppelli ha aggiunto: “Io sarei andata lo stesso dalla polizia, lo avrei fatto in una situazione del genere. Vedevano una ragazzina che era maleodorante, era una ragazzina che aveva dei problemi… è colpa anche del Paese dai”. In collegamento anche una Consigliera Comunale che in merito alla vicenda della 21enne segregata ha spiegato: “Denunciare è sempre fondamentale, questa storia ha dato forza ad altre persone di denunciare.. a che prezzo? Lo so…”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIOVANE SEGREGATA AD AVELLINO, UNA MADRE: “SEGNALAMMO LA QUESTIONE ALLA SCUOLA”
La vicenda della giovane segregata in provincia di Avellino, ad Aiello del Sabato, da parte della madre, che la legava al letto e le stringeva le catene attorno ai polsi, è stata affrontata nuovamente a “Storie Italiane” nella mattinata di oggi, giovedì 12 gennaio 2023. Il caso è stato trattato per via di una vicenda analoga accaduta a Reggio Calabria e, per la circostanza, è stata raccolta una nuova testimonianza di una donna che ha detto di essersi interessata della questione della piccola quando quest’ultima frequentava le scuole medie.
GIOVANE SEGREGATA AD AVELLINO: “VOLEVO ANDARE AI SERVIZI SOCIALI, MA…”
La ragazza segregata ad Avellino era “nel mirino” di una mamma, nell’accezione positiva della terminologia: “Si vedeva che la bambina non era seguita, era sporca, non era in condizioni anche igieniche decenti. La bambina ha fatto le scuole medie con mia figlia e voci di paese dicevano venisse da una famiglia numerosa, con molti figli, in cui la situazione non fosse delle migliori. Io e un’altra mamma siamo andate da un’insegnante, perché lei rubava merendine, prendeva i libri degli altri, rompeva le cartelle. Nel mio piccolo, pensavo che la bimba volesse segnalare un disagio. A scuola mi fu detto di non esagerare, perché io volevo andare ai servizi sociali, ma mi risposero che la studentessa era sotto controllo, che conoscevano la famiglia, e fui convinta a non fare nulla”.