Giuliano Ferrara si è mostrato su Twitter con un occhio gonfio e tumefatto. Una foto che non lascia indifferenti visto che l’occhio del noto giornalista è apparso talmente gonfio dal restare chiuso. Di cosa si tratta? Anche perchè l’ex direttore del quotidiano Il Foglio non si è sbilanciato, ma ha ironizzato pubblicando un commento alla foto mostrata sui social: “Come mi hanno ridotto Spadaccia, Cesaretti, Vitiello e Rocca – le sue parole scritte sul proprio profilo Twitter – per aver detto che tra finanziamento pubblico e vitalizi c’è un nesso sghembo – premette -. Squadristi radicali! Notare libreria dietro”. I dubbi in merito alle condizioni fisiche dell’Elefantino restano, e non è da escludere che lo stesso abbia subito una forma di uveite o chissà, magari una puntura di insetto, oppure, un “semplice” colpo contro una mensola. Fatto sta che sono stati diversi i commenti su Twitter dei fan dello stesso giornalista.
GIULIANO FERRARA CON L’OCCHIO GONFIO: ALCUNI COMMENTI
Un utente ha ad esempio scritto: “Si è conciato maluccio il grande Ferrara. Ricordo che siamo stati figli compagni colleghi seguaci di Pannella. A lui va riconosciuto il merito di aver trasformato gli italiani da paesani a cittadini”. Un altro invece ha commentato la folta barba di Ferrara “La mia è più bella, tiè”, mentre un altro ha aggiunto: “Povero Marco Pannella … aveva rispetto per te Giuliano ma a volte spari di quelle c*****e, in fondo credo che te ne rendi conto anche te. Come fai a non riconoscere il valore dei referendum Radicali sul finanziamento pubblico dei Partiti del 93 e come finì?”. Secondo molti è probabile che la didascalia di Ferrara sia riferita ad un editoriale pubblicato dallo stesso in data 13 settembre su Il Foglio, in cui “attaccava” il partito Radicale definendoli i veri populisti, ancor prima del Movimento 5 Stelle e della Lega. “Ora sembra che l’antipolitica l’abbiano inventata i grillini – scriveva due giorni fa – e le pattuglie del “no” referendario si scatenano contro i miei novissimi alleati strategici Di Maio, Buonafede e Toninelli. Col cavolo, miei cari Cesaretti amatissima, miei cari Roccuzzo supergrafico stylish, miei cari Loquenzi eloquente e sonnolento Della Vedova, l’antipolitica è passata dalle vostre parti e un po’ da tutte le parti, tranne le mie che voto sonoramente il mio banale “sì” alla riduzione del numero dei parlamentari”.