Nel pomeriggio è scoppiata la bagarre in Commissione alla Camera mentre era in corso la votazione sugli emendamenti per il Decreto Green Pass: in sostanza, la Lega ha votato un emendamento che si opponeva al certificato verde assieme a Fratelli d’Italia e una pattuglia di ex Movimento 5Stelle. Nonostante la motivazione del Carroccio in merito a quanto già espresso dopo il Cdm di inizio estate – «cercheremo di migliorare il testo con gli emendamenti a settembre» – la restante componente di Governo si è sollevata contro Salvini & Co., finché in serata è giunta la “fatwa” del segretario Pd Enrico Letta intervistato da “Radio Immagina”.
«Il voto contro il Green pass obbligatorio in Italia della Lega? Io trovo che sia un fatto gravissimo in sé e che sia avvenuto proprio oggi quando le forze dell’ordine hanno presidiato il Paese per evitare che le manifestazioni contro il vaccino e il green pass mettessero il Paese nelle condizioni di non funzionare», attacca l’ex Premier dalla Festa dell’Unità di Bologna. «Una forza politica che sta al governo, in Parlamento mette in discussione tutto questo. E’ gravissimo e incompatibile con lo stare nella maggioranza di governo. Chiedo un chiarimento su questo punto, un chiarimento ufficiale e politico perché non è possibile avere un atteggiamento in Cdm e averne un altro in Parlamento. Comportamento insopportabile e incompatibile con lo stare nella maggioranza di governo. La Lega deve chiarire», è il duro monito di Letta diretto al collega-rivale Matteo Salvini.
LA REPLICA DELLA LEGA SUL GREEN PASS
La polemica sul Green Pass arriva nel giorno in cui lo strumento con certificato vaccinale entra in vigore con le nuove regole per scuola e trasporti, con tanto di manifestazioni dei “no Pass” annunciate ma rivelatesi un mezzo flop per la scarsa partecipazione. Il Pd non perdona alla Lega di «strizzare l’occhio ai no vax» e giudica l’atteggiamento «molto grave. La Lega votando in Parlamento gli emendamenti contro il green pass, di fatto legittima le manifestazioni no vax. E’ gravissimo», ha concluso Enrico Letta. La “bagarre” si è originata con il voto del leghista Claudio Borghi (non da oggi contrario al Green Pass) con FdI ed ex M5s contro l’obbligo del certificato verde Covid-19: la presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Elena Carnevali, commenta all’ANSA «una posizione grave, che così facendo boccia anche le determinazioni assunte dal suo partito in Consiglio dei ministri. Il green pass – osserva l’esponente Pd – è ad oggi il migliore strumento che abbiamo a disposizione per tornare a una vita normale. Anche tenendo conto del pericoloso clima che vi è nel Paese, con aggressioni non più solo verbali a giornalisti e medici, sarebbe ora che il partito di Salvini si assumesse fino in fondo le proprie responsabilità dinanzi agli italiani». Il Ministro M5s Stefano Patuanelli segue la “linea Letta” e attacca, «la Lega oggi si è scissa dal Governo». In attesa di un commento ufficiale del leader Matteo Salvini, fonti della Lega all’Adnkronos smontano la tesi del voto contro il Governo Draghi: «È Letta che vive fuori dal mondo! Chiedere tamponi salivari gratuiti per gli italiani è buon senso, perché dire di no? Chiedere garanzie per lavoratori e imprenditori, chiedere la scuola per tutti gli studenti, difendere lavoratrici e lavoratori, poliziotti e insegnanti, è buon senso. Su 900 emendamenti migliorativi presentati dalla Lega ne verranno accolti, forse, 2. PD e 5Stelle ragionano come se al governo ci fosse ancora Conte ma, per fortuna, adesso c’è Draghi». Per domani è previsto in mattinata il primo Consiglio dei Ministri post-ferie e sicuramente si discuterà anche di Green Pass e delle diatribe interne dei partiti sempre più vicini – politicamente parlando – allo snodo centrale delle Elezioni Amministrative. Ergo, di “frecciate” e scontri del genere potremmo essere solo all’inizio di un lungo e tumultuoso mese di settembre.