Il tentativo di uccisione di Khamenei e la presenza di uranio arricchito in Iran: le parole del ministro israeliano Katz: cosa ha detto

Israele ha fatto sapere che durante gli attacchi degli scorsi giorni nei confronti dell’Iran, non è riuscito a distruggere tutto l’uranio impoverito presente nel Paese ostile. Inoltre, viene precisato che nel corso dei bombardamenti si è provato anche ad uccidere la Guida Suprema Khamenei. Quest’ultimo, ricordiamo, aveva già scritto in una lettera i nomi dei suoi tre possibili successori, di conseguenza era certo che la sua vita fosse appesa ad un filo prima della tregua.



In ogni caso lo stesso Ayatollah rimane rintanato in un bunker in un luogo segreto, e molto probabilmente ne uscirà solo fra diverso tempo, dopo che le acque si saranno definitivamente calmate. La notizia rilevante, quella riportata da Abc, è che appunto Tel Aviv non è riuscita a bombardare tutti i siti contenenti l’uranio impoverito in Iran, così come precisato nella serata di ieri da parte di Israel Katz, il ministro della difesa israeliano, parlando su Canale 13.



GUERRA IRAN ISRAELE: QUANTO URANIO HA ANCORA TEHERAN?

Negli scorsi giorni sono circolate delle foto sospette, scattate da un satellite durante una ricognizione, in cui si vedeva una fila di camion nei pressi di un sito nucleare iraniano, prima degli attacchi di Israele: possibile che abbiano spostato l’uranio arricchito proprio in quei frangenti? Secondo indiscrezioni Teheran era in possesso di 408 kg di uranio altamente arricchito prima della guerra lampo, una quantità enorme, ma Katz ha spiegato:”Era chiaro fin dall’inizio del nostro attacco che non avremmo eliminato tutto il materiale.



La posizione condivisa tra Stati Uniti e Israele è che agli iraniani verrà chiesto di consegnare quel materiale”. Vedremo come reagirà Teheran che difficilmente concederà il suo prezioso uranio, nel frattempo Katz ha confermato il tentativo di assassinare Khamenei, spiegando che “non c’è stata alcuna opportunità operativa per farlo”, per poi rispondere con il sorriso alla domanda se Israele avesse dovuto prima aspettare il lasciapassare degli Stati Uniti, negando che l’eventuale assassinio dell’Ayatollah non è “proibito” dagli USA.

Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran (Ansa)

GUERRA IRAN ISRAELE: LA CONVINZIONE AMERICANA E LE PAROLE DEL MINISTRO ARAGHCHI

In ogni caso proprio gli americani si dicono convinti che i bombardamenti subiti dall’Iran sarebbero rilevanti, respingendo le indiscrezioni secondo cui dopo le bombe israeliane il programma iraniano sull’atomica sarebbe indietreggiato di solo qualche mese. Nel frattempo dall’Iran fanno sapere di essere al lavoro nel valutare se restare o meno nel trattato di non proliferazione delle armi nucleari, noto anche come TNP,, così come spiegato dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi alla televisione di Stato: “L’Iran agirà di conseguenza, nell’interesse del Paese”, riferendosi ad un nuovo disegno di legge approvato nella giornata di ieri dal parlamento iraniano.

Secondo Araghchi “Il Direttore Generale dell’AIEA avrebbe dovuto condannare gli attacchi di Israele e degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari iraniani”, sottolineando che: “Attaccare gli impianti nucleari è un crimine imperdonabile secondo il diritto internazionale”.