Guerra Ucraina, dopo le dichiarazioni di Putin sulle condizioni per la tregua arriva la risposta di Trump: "Mancata intesa sarebbe devastante per la Russia"

Guerra Ucraina, proseguono le trattative per la tregua dopo i colloqui delle due delegazioni a Istanbul e sale l’attesa per il confronto diretto tra Putin e Trump che dovrebbe avvenire alle 11 di lunedì 19 maggio, come annunciato dal presidente Usa, che ha già anticipato un possibile piano da proporre per il cessate il fuoco immediato. In contemporanea però sono arrivate anche le dichiarazioni di Putin, che ha illustrato le condizioni fondamentali per l’accettazione di un accordo, definite già inaccettabili dai leader europei che fanno parte della cosiddetta coalizione dei “volenterosi” guidata principalmente da Gran Bretagna e Francia.



Come ha sottolineato il premier britannico Starmer infatti, la mancanza di una volontà da parte di Mosca nel proseguire sulla strada della negoziazione comporterà una “seria punizione“, rappresentata principalmente da nuove sanzioni, confermate anche dagli Stati Uniti in una intervista che Trump ha rilasciato a Fox News nella quale ha chiarito, a margine degli ultimi attacchi della Russia in Ucraina : “Una mancata intesa a questo punto sarebbe devastante per Mosca, visto che sta già attraversando un periodo economicamente molto difficile“.



Guerra Ucraina, le condizioni di Putin per accettare la tregua: “Prima di tutto il ritiro delle truppe nelle regioni occupate dalla Russia”

Dopo le dichiarazioni arrivate dal vertice dei volenterosi a Tirana e da Trump, che congiuntamente hanno annunciato nuove pesanti sanzioni alla Russia in caso di mancata collaborazione nelle trattative per la tregua in Ucraina, Putin è intervenuto pubblicamente per definire alcune delle condizioni di base necessarie per raggiungere una intesa. La prima, definita fondamentale per l’avanzamento stesso dei colloqui, è stata quella dello scambio di prigionieri che sarebbe già stato definito, poi il ritiro immediato delle truppe ucraine dalle regioni nelle quali sono ancora in corso combattimenti perchè sotto dominio russo.



Gli altri due presupposti, elencati dal Cremlino inoltre, sarebbero: la totale neutralità dell’Ucraina ed il riconoscimento della Crimea come parte della Russia. Chiaramente queste richieste costituiranno un notevole ostacolo al proseguimento della trattativa, anche perchè sono già state respinte da Zelensky, che ha risposto indirettamente con un post su X in occasione dell’anniversario della deportazione dei tatari in Crimea scrivendo: “La Crimea deve essere libera come tutta l’Ucraina, continuiamo a lottare per difendere il nostro Stato indipendente”.