A La Verità il caso della guida autonoma con il progetto avviato in Italia da parte di Ursula von der Leyen con la collaborazione dei sindaci di sinistra

Il quotidiano La Verità ha dedicato stamane un articolo alla questione della guida autonoma nei veicoli, la possibilità per auto, ma anche altri mezzi, di guidare da soli, e che è sdoganata negli Stati Uniti, in particolare da Tesla. La notizia delle ultime ore è che l’Unione Europea ha avviato una sperimentazione in Italia riguardante appunto la guida autonoma, siglando un accordo con ben 60 città italiane, fra cui anche Milano, Torino e Genova, città “di sinistra”, sottolinea La Verità, aggiungendo che tale sperimentazione rischia di “trasformarci in delle cavie”.



Ad annunciarlo è stata Ursula von der Leyen, numero uno della Commissione Europea, precisando che appunto nel nostro Paese è stata creata una rete (così come in altre città dell’Ue) in cui potranno circolare le prime auto a guida autonoma, con “60 sindaci italiani che hanno già espresso il loro interesse”. La proposta nasce dall’eurodeputato democratico Pierfrancesco Maran, ex assessore alla Mobilità di Milano, e La Verità fa notare che “i municipi coinvolti, guarda caso, sono tutti guidati dal Pd o da civiche di sinistra”.



Viene infatti citata la Milano di Beppe Sala, ma anche la Genova di Silvia Salis, la Torino di Stefano Lo Russo, quindi Bergamo, Lecco, Varese, Pavia, Brescia e via discorrendo, tutti primi cittadini uniti “dalla mania di complicare l’esistenza alla gente”, aggiunge il quotidiano. La Verità ricorda come le città siano state trasformate negli ultimi anni fra zone a 30 km/h, Ztl, divieti di transito per le auto più inquinanti e piste ciclabili, ed ora si aggiunge anche la sperimentazione della guida autonoma invece dell’acquisto di nuovi autobus o del potenziamento del trasporto pubblico.



PROGETTO GUIDA AUTONOMA IN ITALIA: A VANTAGGIO SOLO DI UNA MANCIATA DI PASSEGGERI?

Per il quotidiano il rischio di questo progetto è che alla fine se ne avvantaggino solo “una manciata di passeggeri”, nonché i più fortunati che possono permettersi auto tecnologicamente più avanzate, mentre la stragrande maggioranza degli automobilisti non potrà accedere a queste agevolazioni, a cominciare da coloro che guidano un’auto Euro 5, contro cui da tempo è in atto una vera e propria crociata da parte non soltanto dei sindaci ma anche dei governatori e dell’Ue.

Una guida autonoma che rischia, tra l’altro, di far arricchire ancora una volta i produttori cinesi che, con i loro modelli a buon mercato, “se la ridono”, aggiunge La Verità. A tutto ciò si aggiunge il possibile ban di benzina e diesel del 2035 che, anche se magari rivisto, ha comunque messo in moto l’agenda verde di Ursula von der Leyen, che “ha già squassato l’industria del Vecchio Continente”, aggiunge ancora il giornale, che parla di “regalo ai produttori del Dragone” anche con le auto a guida autonoma.

Fonte: freepik.com

PROGETTO GUIDA AUTONOMA IN ITALIA: A VANTAGGIO DI CINESI E TEDESCHI?

Il rischio è che, introducendo questo sistema sulle vetture, si aumentino ulteriormente i prezzi delle auto, dopo che negli ultimi anni – dopo il Covid – sono letteralmente esplosi. Ad oggi i colossi Made in China sono in vantaggio con Apollo Go di Baidu, ma occhio anche a Tesla e alla Mercedes Classe S, che ha una guida autonoma di livello 3 (già usata in Germania e California), senza dimenticare la BMW Serie 7 e la iX, auto tutt’altro che alla portata di tutti, destinate a una clientela selezionata e che “si prestano alla riconversione del comparto industriale della Germania”, sottolinea ancora il quotidiano.

Insomma, una prospettiva tutt’altro che positiva, tenendo conto che, nel frattempo, l’industria automotive europea sta vedendo migliaia di licenziamenti e tagli al personale, con un recente studio che ha spiegato che ben nove stabilimenti del Vecchio Continente potrebbero di fatto chiudere domani in quanto inutilizzati. Forse la guida autonoma non dovrebbe essere la prima preoccupazione dei piani alti dell’Ue, quanto salvare un’industria che sta andando verso una deriva catastrofica.