Hamas, infiltrazioni anche in Italia: intelligence e procure d'Europa lanciano allarme. "Sono in migliaia, diverse cellule". La rete non solo per propaganda
Hamas in Europa, anche in Italia: migliaia di simpatizzanti e agenti collegati al gruppo terroristico sarebbero già presenti da anni nel Vecchio Continente e avrebbero ottenuto permessi di soggiorno regolari per muoversi liberamente. Lo segnalano i servizi segreti e le procure europee, stando a quanto riportato da Il Giornale, secondo cui l’attenzione è rivolta all’attività sotterranea del movimento islamista in Europa, tra propaganda, raccolta fondi e logistica militare.
Secondo gli investigatori, l’infiltrazione risalirebbe a molto prima del 7 ottobre 2023, quando c’è stato l’attacco di Hamas a Israele. I servizi di intelligence e le procure antiterrorismo avrebbero individuato una rete di simpatizzanti e infiltrati di Hamas diffusa in diversi Paesi, come Italia, Germania, Danimarca, Svezia, Bulgaria, Polonia e Austria. Alcuni militanti sono entrati legalmente, sfruttando permessi di soggiorno o richieste di asilo; poi si sarebbero radicati nelle comunità islamiche o in ambienti pro-palestinesi.
Il Giornale ricorda episodi in cui sarebbero emersi simboli o sostegni espliciti a Hamas, come il 4 ottobre e, ancor prima, il 25 aprile, con i cortei pro-Palestina in cui alcuni manifestanti hanno sventolato bandiere di Hamas e Hezbollah insieme a simboli sindacali e politici.
Ci sono stati anche scontri a Udine durante la partita Italia-Israele, con alcuni partecipanti che parlavano in arabo e indossavano la kefiah. Si segnalano, inoltre, post e messaggi sui social che glorificano miliziani di Hamas o esaltano figure come Ismail Haniyeh, leader dell’organizzazione ucciso a Teheran.
IL CASO HANNOUN
Ma, per l’esperto di terrorismo Giovanni Giacalone, i simpatizzanti in Italia potrebbero essere migliaia. Il giornalista Fausto Biloslavo segnala anche una rete di sostegno economico: cita, in particolare, il caso di Mohammed Hannoun, ingegnere di Genova e attivista pro-palestinese, che per le autorità statunitensi sarebbe un collettore di fondi per Hamas in Italia.
Sanzionato due volte dagli Stati Uniti, l’ultima nel giugno scorso, gestirebbe tre associazioni ritenute di copertura: ABSPP, Cupola d’Oro e I Palestinesi in Italia (API). Una fonte dell’antiterrorismo italiano avrebbe confermato, come riportato da Il Giornale, che Hannoun è «la figura di riferimento di Hamas in Italia».
COME HAMAS SI STA INFILTRANDO IN EUROPA
Ma non c’è solo sostegno economico e propagandistico: ci sarebbero anche cellule operative e depositi di armi. A Berlino, in Germania, è stata smantellata una cellula due settimane fa. Altre reti legate a Hamas sono state scoperte in Danimarca e Svezia. C’è poi il caso di Ibrahim Elrassatmi, arrivato in Europa nel 2019: avrebbe ricevuto l’ordine di nascondere armi in Bulgaria. Suo fratello Hassaim avrebbe ottenuto il permesso di soggiorno in Italia.
Il Giornale cita anche messaggi di cinque anni fa trovati sul cellulare di un imputato in Germania, Abdulhamid Al Ali, in cui un dirigente di Hamas scriveva di avere persone in Italia. Dunque, ci sarebbe una rete già attiva sul territorio italiano ben prima del massacro del 7 ottobre. Per la procura tedesca, uno degli obiettivi di Hamas in Europa è ottenere permessi di soggiorno regolari per i propri membri, così da stabilirsi in modo duraturo, muoversi liberamente e costruire cellule dormienti fino al momento di un eventuale attacco o missione.
Non si tratta solo di sospetti, ma di timori che trovano riscontro in dati concreti: il Combating Terrorism Center ha pubblicato un rapporto, quest’anno, che conferma la presenza di agenti di Hamas in Europa fin dal 2020, citando Italia, Germania, Bulgaria e Olanda come Paesi chiave. Inoltre, mette in guardia dal rischio di attacchi spontanei o organizzati collegati alla tensione in Medio Oriente. Infine, Il Giornale cita un alto funzionario dell’intelligence tedesca, Sinan Selen, secondo cui «Hamas resta attivo in Europa».