Guerra Gaza, Hamas: "No disarmo fino a quando non verrà creato Stato Palestina con Gerusalemme capitale". Poi video choc ostaggio scheletrico "sepolto vivo"
Hamas sarebbe disposta ad abbandonare le armi, ma soltanto a condizione che venga istituito uno Stato palestinese pienamente indipendente e sovrano. Lo riferisce la BBC, sottolineando che si tratta di una risposta indiretta alle dichiarazioni attribuite all’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, secondo cui il gruppo avrebbe mostrato apertura al disarmo, una delle richieste centrali avanzate da Israele nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza.
Anche alcuni governi arabi, di recente, hanno invitato Hamas a smilitarizzarsi e a cedere l’amministrazione della Striscia di Gaza. Tuttavia, il movimento ha chiarito che tale passo sarà possibile solo nel quadro della costituzione di uno Stato palestinese sovrano, con Gerusalemme come capitale.
La “resistenza armata” – ha fatto sapere il gruppo terroristico – “non può essere abbandonata se non attraverso il pieno ripristino dei nostri diritti nazionali”, a partire appunto dall’istituzione dello Stato palestinese.
Hamas aveva già chiesto in passato la creazione di uno Stato palestinese, auspicando che si estenda su tutto il territorio dell’odierno Israele, che non riconosce. Dunque, non sostiene la soluzione dei due Stati.
HAMAS, VIDEO CHOC DELL’OSTAGGIO “SEPOLTO VIVO”
Nel frattempo, fa discutere il video diffuso da Hamas, in cui si vede l’ostaggio Evyatar David a torso nudo ed emaciato, in un tunnel scarsamente illuminato. La famiglia accusa i terroristi palestinesi di averlo ridotto alla fame e si è appellata a Israele e agli Stati Uniti affinché facciano tutto il possibile per liberarlo.
Le immagini diffuse mostrano il 24enne mentre scava una fossa in un tunnel a Gaza. Il timore è che quella possa rivelarsi la sua tomba e che possa essere sepolto vivo, come ha confessato lo stesso giovane. Tenuto in ostaggio da 665 giorni, Evyatar David appare scheletrico.
Infatti, la famiglia parla di “uno scheletro vivente sepolto vivo” e ha lanciato l’allarme, spiegando che gli restano pochi giorni di vita alla luce delle sue attuali condizioni. Lo stesso ostaggio si è rivolto al primo ministro Netanyahu, accusandolo di averlo abbandonato, così come ha fatto con gli altri prigionieri.