Google Glass, gli ormai noti occhiali dalla realtà aumentata di Big G, non sono ancora sul mercato ma già destano preoccupazione tra i garanti della privacy. Ben dieci le autorità che hanno contattato il CEO di Google Larry Page per chiedere informazioni, delucidazioni e maggiore chiarezza riguardo l’aspetto della privacy, forse non soddisfatti dalle prime dichiarazioni in merito rilasciate dalla società. In particolare, la preoccupazione di tali garanti è da riscontrare nella fotocamera frontale degli occhiali, studiata per funzionare in modo continuato durante l’utilizzo, e che andrebbe quindi a violare la privacy di chiunque in quel momento sia inquadrato e filmato. A gettare ancor più ombre sul nuovo prodotto di Google è il senatore liberale australiano Cory Bernardi, che si è spinto a definire i Google Glass come “la fine della privacy”. Già dal mese di Aprile erano stati mossi i primi passi dei i garanti della privacy, con Timothy Pilgrim, commissario australiano che ha esplicitamente richiesto a Google un briefing sul dispositivo. Insieme a lui, come anticipato, altri 9 colleghi provenienti da Nuova Zelanda, Canada, Messico, Israele, Svizzera e altri paesi del mondo, hanno contattato l’azienda statunitense per ottenere maggiori informazioni in merito e fare chiarezza sull’effettiva funzionalità del prodotto. Più precisamente sono state rivolte 8 domande inerenti i problemi della privacy associati all’uso di Google Glass. “Siamo consapevoli che queste domande si riferiscono a questioni che rientrano esattamente nel settore di nostra competenza, la protezione dei dati ed altri temi etici più generali che sorgono dall’utilizzo del ‘computer indossabile'”, hanno dichiarato, proseguendo “Tuttavia, riteniamo che sia importante per noi sollevare tutte queste problematiche. Saremmo molto interessati a conoscere le implicazioni sulla privacy di questo nuovo prodotto, e le misure che si stanno assumendo per garantire che quando si indossa Google Glass, vengano rispettati i diritti alla privacy degli individui di tutto il mondo”. La risposta di Google non si è lasciata attendere, queste le parole di un portavoce: “Siamo ancora all’inizio, e stiamo pensando molto attentamente a come progettare i Google Glass, la nuova tecnologia pone sempre nuovi problemi,” prosegue “Il nostro programma di Glass vuole raggiungere ogni persona di ogni ceto sociale, faremo in modo che i nostri utenti diventino partecipanti attivi nel plasmare il futuro di questa nuova tecnologia”.