Indubbiamente uno dei protagonisti della conferenza stampa di Ubisoft, se non il protagonista dell’intero E3 di Los Angeles ad inizio scorso mese, Tom Clancy’s The Division è risultato essere uno dei prodotti più interessanti per quanto mostrato dagli sviluppatori francesi. Grafica mozzafiato, fisica da urlo, ambientazione surreale nonché vastissima e gameplay particolarmente interessante. Il nuovo titolo ispirato ai libri di Tom Clancy ha tutte le carte in regola per essere tra i protagonisti della prossima generazione di videogiochi. Così, i ragazzi di GameReactorSweden, riprendendo il trailer mostrato nel corso della fiera losangelina, hanno voluto analizzare le novità del titolo insieme al direttore di Massive Entertainment David Polfeldt. Nel particolare si è parlato della mappa olografica che andrà a sostituire l’ormai obsoleta in 2D presente in ogni HUD degli ultimi titoli in commercio: “Quella dell’interfaccia tridimensionale è una delle tante innovazioni che possiamo apportare ai nostri progetti grazie alla potenza computazionale garantitaci dalle piattaforme next-gen. Lo spazio 2D dei menù e delle interfacce dei giochi sviluppati fino ad oggi è stato ed è tutt’ora una grande contraddizione, realizzando un videogioco moderno gli sviluppatori fanno di tutto per dare ai loro utenti un’esperienza realistica ma allo stesso tempo li obbligano a interagire con fittizi menù bidimensionali completamente sganciati dal mondo in cui tentano di immergerli“. Una decisione, l’introduzione della mappa olografica, figlia delle numerose esperienze con i titoli dell’attuale generazione: “Ripensando a questo problema ho così deciso di lanciare una sfida ai miei ragazzi: una volta osservata una determinata scena di gioco, gli ho chiesto di ripensarla senza alcuna interfaccia 2D. Ho obbligato i programmatori impegnati nello sviluppo delle meccaniche di gameplay e dell’interfaccia di gioco a fare a meno delle UI bidimensionali. Certo, in alcuni casi questo tipo di soluzioni possono rivelarsi interessanti e garantiscono un più alto livello di immersione, ma di solito sono solo dei vetri che si frappongono tra l’utente e il mondo di gioco: per questo, nella dimensione di The Division tutto ciò che è ‘interfaccia’ lo ritroverete nel mondo di gioco. Starà lì, non si troverà in uno spazio virtuale diverso da quello in cui sarà immerso il vostro personaggio digitale. Vogliamo offrire un’esperienza next-gen e muovendoci in questo modo pensiamo di aver compiuto la scelta giusta“.