Una tecnologia che non è mai decollata realmente, e che, stando a quanto emerso nelle ultime settimane, potrebbe presto sparire per sempre: stiamo parlando del 3D casalingo, per mezzo del quale, tramite l’ausilio di una TV in grado di supportare immagini “tridimensionali” ed un paio di occhialini “magici”, è possibile visionare contenuti della TV a pagamento e non comodamente dalla propria sala in 3D. Difficile tuttavia che questo tipo di tecnologia possa protrarsi ancora per molto. Solo qualche settimana fa, ESPN, emittente specializzata in eventi sportivi, ha dichiarato di voler sospendere le trasmissioni di eventi in 3D entro il termine del 2013. Un campanello d’allarme che preannuncia la prematura scomparsa della suddetta tecnologia. Attualmente, si è scelta la via del 4K, o TV ad altissima definizione, a discapito del 3D, “spento” anche in Francia, su Canal+ ad inizio anno. La tecnologia sulla quale si vuole puntare ora è la risoluzione 4K, volta a rendere la qualità visiva delle immagini ancor più dettaglia, senza costringere il telespettatore ad indossare gli scomodi ed invasivi occhialini. A parlare sono i dati allarmanti: solo il 6% degli statunitensi, dopo l’introduzione del 3D, ha acquistato un televisore compatibile: tutto ciò era dovuto anche al costo eccessivo delle trasmissioni compatibili, a differenza di quello che si presume essere il discorso relativo l’Ultra HD, ma per essere sicuri che ciò avvenga, dovremo aspettare la prima grossa manifestazione sportiva trasmessa in questo formato, vale a dire il mondiale in Brasile del 2014. A pagare le conseguenze di questa prematura scomparsa, il 3D senza occhialini, che rischia di vedersi tagliato fuori ancor prima di approdare effettivamente sul mercato. Non è da escludere, tuttavia, il probabile riutilizzo della tecnologia in 3D nel prossimo futuro. Secondo i numerosi esperti del settore potrebbe esserci il tanto atteso boom, ma non prima di 10 o 15 anni. Secondo quanto detto da Kimio Hamasaki, senior research engineer presso gli science & technology research laboratories della TV giapponese NHK: “La tecnologia stereoscopia 3D odierna si limita a fornire immagini differenti per l’occhio destro e sinistro facendo in modo che sia il cervello a ricreare un’immagine 3D. Le funzionalità fotografiche 3D integrali alle quali stiamo lavorando, creano invece immagini spaziali tridimensionali di fronte allo schermo“. Ma attualmente per vederle sono necessarie risoluzioni pari a 330 milioni di pixel, che non vedremo prima di dieci anni.