Era il 22 gennaio del 1984 quando uno spot pubblicitario apparve sulla televisione durante il programma più visto e amato dagli americani, il Super Bowl. In campo i Los Angeles Raiders e i Washington Redskins: avrebbero vinto i primi, ma soprattutto gli americani per lacrima volta avrebbero conosciuto il nuovo computer della Apple, il primo home computer, il Macintosh. Fino allora era esistito nel mondo dei computer praticamente solo quello prodotto dal colosso Ibm, iniziava la sfida di Steve Jobs Quel primo computerino aveva una memoria di soli 128k, nessun hard disk e due programmi, un processore word e un programma di disegno. Costava la bellezza di 2500 dollari e aveva un dispositivo rivoluzionario, il cosiddetto Mouse e usava delle icone grafiche per rappresentare le funzioni. Un oggetto rivoluzionario anche se la necessità di inserire ed estrarre continuamente un floppy disk lo rendeva ancora macchinoso. Ma finalmente ecco un computer per uso casalingo disponibile per tutti. Non fu un immediato successo commerciale, vendendo nei primi 74 giorni solo 50mila pezzi tanto che poco dopo lo stesso Jobs avrebbe abbandonato la Apple per contrasti con la dirigenza. Ma la rivoluzione era cominciata.