-Una donazione pari al Pil di intere nazioni come la Slovenia, il Costarica o il Tunisia. Tanto sono le ricchezze del fondatore di Facebook, un patrimonio che salverebbe intere nazioni da crisi economiche e quant’altro. Quello che in molti cominciano a chiedersi però, dopo l’annuncio di Mark Zuckerberg di donare il 99% del valore delle sue azioni, circa 45 miliardi di dollari, a una istituzione benefica appartenente comunque alla sua famiglia è se sia davvero una azione tanto benefica. Intanto, si fa osservare, donare azioni a una fondazione di famiglia significa trasferire la proprietà delle azioni senza pagare alcuna tassa. Non solo: la sua fondazione potrà andare avanti negli anni dopo di lui con i suoi eredi al timone anche qui senza pagare alcuna tassa di successione. E ovviamente il valore di quanto donato sarà tutto dedotto dalle tasse, in pratica otterrà un beneficio dalla sua dichiarazione dei redditi pari a un terzo di quanto donato. Secondo quanto ha dichiarato, Zuckerberg nel primo anno donerà un miliardo di dollari: ne risparmierà 333 milioni dal pagamento delle tasse.
E’ nato Max, figlia, nonostante il nome, del fondatore di facebook e della moglie Priscilla. Un evento unico per tutte le coppie ma che nel caso di Zuckerberg si arricchisce di una iniziativa particolare. I due infatti hanno annunciato che doneranno il 99% delle loro azioni del social network a opere di beneficenza che abbiano il preciso obbiettivo di “aumentare il potenziale umano e promuovere l’uguaglianza”. La cifra esatta è di circa 45 miliardi di dollari che saranno impegnati per la creazione della Chan Zuckerberg Inizative. Nel presentare l’iniziativa, la coppia ha scritto una lettera aperta alla figlia appena nata pubblicata su facebook: “Come tutti i genitori vogliamo che tu cresca in un mondo migliore rispetto al nostro. Faremo la nostra parte e non solo perché ti amiamo, ma perché abbiamo una responsabilità morale di fronte a tutti i bambini della prossima generazione. Tra gli obbiettivi la possibilità di accesso a tutti a internet perché, dice, più della metà della popolazione globale non vi ha accesso. A essere maliziosi si potrebbe pensare che l’obbiettivo vero sia aumentare gli aderenti a facebook…