APPLE SI PIEGA ALLA CINA E CONSEGNA DATI UTENTI CINESI
Una nuova bufera sta per abbattersi sulla Apple: l’azienda di Cupertino si è piegata alla Cina, a cui consegnerà i dati degli utenti cinesi che usano il servizio iCloud. I rischi in termini di privacy sono evidenti, ma Apple non ha potuto fare diversamente, perché è questa la condizione per operare nel più importante mercato mondiale. La mossa è stata infatti dettata dalla necessità di uniformarsi alle leggi locali sulla cybersicurezza. La società californiana è infatti obbligata a memorizzare i dati su server che siano fisicamente presenti nella Repubblica Popolare Cinese, trasferendoli quindi dai server statunitensi dove si trovano attualmente. I dati presenti nella “nuvola” – documenti e foto, ma anche messaggi, dati personali e email – verranno consegnati a fine mese al governo cinese. Questa operazione ha suscitato la preoccupazione di molti attivisti e associazioni che si occupano di diritti umani.
LA PREOCCUPAZIONE DEGLI ATTIVISTI E ASSOCIAZIONI DIRITTI UMANI
Attivisti e associazioni di diritti umani hanno paura che questa operazione abbia conseguenze per i dissidenti. Il timore, come riportato da Reuters, è che le autorità cinesi possano tracciarli. L’osservatorio internazionale sulla libertà di stampa “Reporters sans frontièrs” solo due settimane fa aveva invitato blogger e giornalisti che si trovano in Cina a non usare iCloud per non essere localizzati dal governo cinese. Dal 28 febbraio gli enti governativi o le forze dell’ordine cinesi non dovranno più passare per il sistema legale americano per avere le chiavi crittografiche necessarie a sbloccare gli account iCloud. Inoltre, per stabilire i propri server dedicati agli utenti cinese, Apple ha firmato un accordo con la società Guizhou-Cloud Big Data, che avrebbe forti connessioni con il governo. Dal canto suo, l’azienda di Cupertino ha avvisato i suoi utenti che hanno impostato la Cina come proprio Paese nelle impostazioni che possono rinunciare a iCloud e memorizzare le informazioni esclusivamente sul proprio dispositivo.