Secondo uno studio della Bocconi gli elettori Dem sono meno propensi ad accettare che i figli frequentino elettori degli schieramenti opposti: tutti i dati
Nel binomio tra tolleranza ed introlleranza spesso associate – rispettivamente – agli elettori Dem e a quelli della destra, a mostrarsi meno aperti alle varie possibilità della vita sono proprio i paladini del progressismo che secondo un recentissimo studio condotto dall’università milanese Bocconi sono (qualcuno direbbe ampiamente) meno propensi ad accettare un’ipotetica relazione del figlio – di qualsiasi sesso – con un potenziale elettore dello schieramento politico opposto: lo studio sull’intolleranza dei Dem è stato condotto dall’osservatorio bocconiano ‘Monitoring democracy‘ guidato da Vincenzo Galasso e Maria Carreri e ha cercato di indagare la natura della cosiddetta polarizzazione affettiva per capire quanto incida (tanto, ma ci arriveremo) nella vita di tutti i giorni.
Partendo proprio da qui, prima di arrivare ai dati raccolti dalla Bocconi sugli elettori Dem (ed ovviamente anche su quelli che votano a destra), è importante precisare che con il termine polarizzazione affettiva si intende la consuetudine – comune ad ogni elettorato – a non riuscire ad accettare la possibilità che coloro che vengono avvertiti come ‘avversari’ politici vogliono concorrere al bene comune; seppur – certamente – con mezzi e modalità differenti.
Lo studio della Bocconi sulla polarizzazione affettiva: gli elettori Dem sono meno tolleranti di chi vota le destre
Capito questo aspetto, la Bocconi con il semplice quesito “Come reagirebbe se suo figlio/a avesse una relazione sentimentale con una persona che vota per il partito da lei più distante” ha indagato proprio l’incidenza politica della polarizzazione affettiva: tra gli elettori, sono i Dem a dimostrarsi meno aperti all’idea di una relazione mista tanto che tra l’Alleanza Verdi-Sinistra e il Partito Democratico sono addirittura – rispettivamente – il 74,3% e il 60,5% a dirsi contrari (a vario titolo ‘moderatamente’ o ‘fermamente’) all’ipotesi di un rapporto del figlio con un elettore di destra, con una media che sfiora insomma il 56%.
Passando dai Dem ‘più’ a sinistra ai centristi i dati si attenuano, tanto che a fronte dell’elettorato di Azione contrario al 51,1 per cento, si passa già al 43,3% se si guarda ai pentatellati e al 37,1% per quanto riguarda chi vota Italia Viva; ma in tutto questo – contrariamente alle aspettative, come dicevamo già in apertura – spostandoci a destra la percentuale di contrari alle relazioni ministe diminuisce ancora toccando il 39,1% per quanto riguarda i meloniani, il 27,7% in casa dei leghisti ed appena un misero 25% per gli elettori di Forza Italia, con una media che si attesta al 38 per cento.
