I morti di Coronavirus sarebbero comunque deceduti presto?/ Uno studio dice “no”

- Mauro Mantegazza

I morti di Coronavirus sarebbero comunque deceduti presto? Uno studio condotto anche in Italia dice "no": persi mediamente 10-11 anni di aspettativa di vita.

Coronavirus Un infermiere in ospedale in tempo di coronavirus (LaPresse)

Le vittime del Coronavirus sarebbero morti comunque in breve tempo? L’Economist ha pubblicato un nuovo studio, che tra l’altro è stato fatto anche in Italia sulle vittime con 50 e più anni nel nostro Paese (oltre che in Scozia e Galles) per la pandemia di Coronavirus e la risposta è no: secondo questo studio, sarebbero vissute in media altri 10-11 anni.

Bisogna dunque smentire che i morti per Coronavirus fossero in larga maggioranza persone che, a causa di età avanzata e patologie multiple pregresse, ci avrebbero lasciato in breve tempo e per le quali il Covid-19 è stato “solo” il colpo di grazia. La realtà è che anche tra le vittime dalla mezza età in su, la maggior parte di loro avrebbe potuto avere una aspettativa di vita ancora piuttosto lunga, mediamente appunto di altri 10-11 anni. Sono stati dunque analizzati i morti per Coronavirus dai 50 anni in su in Italia, Scozia e Galles, divisi per fasce d’età decennali e tenendo anche in considerazione il numero di patologie pregresse.

I dati più impressionanti sono logicamente quelli che riguardano i morti nella fascia 50-59 anni: vero che sono quelli numericamente più scarsi, ma è altrettanto vero che tra loro in generale le patologie pregresse erano piuttosto rare e così ecco che per loro il calcolo è quello di 30 o anche più anni di vita persi a causa del Coronavirus che li ha portati invece a una morte assai prematura e certamente inattesa.

MORTI DI CORONAVIRUS: QUALE POTEVA ESSERE LA LORO ASPETTATIVA DI VITA?

Andando avanti con l’età naturalmente si riduce quella che sarebbe potuta essere l’aspettativa di vita e cresce il numero medio di patologie pregresse che vanno logicamente a complicare il quadro clinico dei morti per Coronavirus nel corso di questa pandemia, tuttavia ancora nella fascia 60-69 è nettamente prevalente chi aveva al massimo una sola patologia pregressa e così il calcolo è per loro di ben 21 anni di vita persi.

Risulta dunque davvero difficile continuare a descrivere il Coronavirus come il “colpo di grazia” per persone che erano ormai comunque giunte al capolinea della propria esistenza: ancora nella fascia 70-79 anni il dato medio degli anni di vita perso è pari a 12 ed in particolare è superiore ai 15 anni per chi aveva zero o al massimo una sola patologia pregressa.

Nelle fasce d’età più avanzate logicamente il dato si riduce sempre più, sia perché naturalmente oltre gli 80 anni inevitabilmente l’aspettativa di vita sarebbe stata comunque più breve, sia perché cresce sempre più il numero delle persone con un gran numero di patologie pregresse: ecco dunque che per la fascia 80-89 anni il dato medio è di circa 5 anni di vita persa, mentre dai 90 in su siamo a un anno, però è curioso notare che pure in questa fascia più “estrema” vi sono morti per Coronavirus che prima di contrarre l’infezione non avevano alcuna patologia pregressa, per i quali la stima di una possibile aspettativa di vita sfiorava dunque ancora i cinque anni.







© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Sanità, salute e benessere

Ultime notizie