Atto di Venerazione di Papa Leone XIV per la solennità dell'Immacolata Concezione di Maria: la pace, il dono del battesimo, la speranza per l'umanità ferita
L’ATTO DI VENERAZIONE A MARIA CON PAPA LEONE XIV: UNA PREGHIERA DI (VERA) PACE
Quello di oggi 8 dicembre 2025 è stato il primo Atto di venerazione per l’Immacolata Concezione di questo Pontificato “americano”, con la Chiesa Cattolica di Roma simbolicamente unita all’intera umanità nel celebrare davanti alla statua della Madonna in Piazza Mignanelli (a due passi da Piazza di Spagna) la preghiera di affidamento alla Vergine Maria Madre di Dio per l’umanità «provata» e sofferente. Nel pomeriggio, dopo che già i Vigili del Fuoco e la diocesi romana aveva reso onore alla statua della Madonna posta sulla colonna a 12 metri dal suol, Papa Leone XIV si è diretto con la papa mobile benedicendo e salutando i tanti fedeli fermi lungo la strada.
Accolto poi con tutti gli onori dal Cardinale Baldo Reina (vicario della Diocesi di Roma) e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, si sono ritrovati addirittura in 30mila per l’omaggio all’Immacolata Concezione in questo freddo giorno che per molti significa messa a punto di Presepe e albero di Natale: dopo aver salutato i malati in Piazza di Spagna, Papa Prevost – e dopo che i gendarmi vaticani hanno allontanato alcune persone che volevano superare le transenne per esporre alcuni striscioni al passaggio del Santo Padre – il momento di raccoglimento molto sentito, con la preghiera prima in silenzio e poi declamata dallo stesso Leone XIV nel tradizionale Atto di Venerazione alla Madonna.
Nella preghiera preparata per l’occasione viene fatto riferimento alla fedeltà della Madre per il suo popolo di figli, ringraziando i pellegrini che nell’anno Giubilare hanno nuovamente riempito il cammino dell’Immacolata nel sostenere «un’umanità provata, schiacciata e umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata».
Anche se sofferente, l’umanità di questi tempi moderni non vede mai cessare lo Spirito Santo nella sua presenza di guida e ispirazione: è proprio in quella speranza mai sopita, scrive Papa Leone XIV, che può crescere il germoglio del Figlio Gesù che seminò all’alba dei tempi. «Fiorisca la speranza a Roma e nel mondo che Dio prepara», e dopo le porte sante del Giubileo «si aprano ora altre porte di pace» in cui possa fiorire la dignità, l’educazione alla non violenza e «l’arte della riconciliazione».
IL SÌ DI MARIA, L’ANGELUS E L’IMPEGNO PER UN’UMANITÀ FINALMENTE LIBERA
A conclusione della preghiera per la Madonna Immacolata Concezione, Papa Leone XIV esprime l’appello ad un’unità completa della Chiesa con e tra la gente, unico requisito per fornire all’umanità l’immagine reale di speranza e giustizia: «Il battesimo generi uomini e donne santi e immacolati, chiamati a diventare membra vive del Corpo di Cristo che agisce, consola, riconcilia e trasforma».
Appena prima dell’Atto di Venerazione a Maria nell’iconica Piazza di Spagna, è nell’Angelus di mezzogiorno dal consueto balcone in Vaticano che Papa Prevost aveva preannunciato il voler affidare la preghiera per la pace a Colei che con la sola intercessione tutto può e tutto ama: il Signore con la propria madre «ha concesso a Maria la grazia straordinaria di un cuore totalmente puro, in vista di un miracolo ancora più grande: la venuta nel mondo del Cristo».
Il miracolo del concepimento “immacolato”, sancito dal dogma approvato dalla Chiesa nel 1854 con Papa Pio IX, racconta ancora oggi la gioia di quel Sì di Maria al Signore, che possa sempre «rinnovarsi ogni giorno nella libertà e nelle opere d’amore».Il dono più grande che l’Immacolata Concezione possa concedere all’intera umanità, conclude il Papa all’Angelus, è quel meraviglioso Sì all’amore di Cristo per tutti, in modo che «ovunque Gesù possa essere conosciuto, accolto e amato e a tutti giunga la sua salvezza».