Ha scommesso sui sistemi costruttivi in legno fin dalla sua nascita nel 1993, quando il comparto era ancora una nicchia di mercato limitata soprattutto agli chalet di montagna. Oggi sono sempre più numerose le persone che decidono di realizzare edifici con strutture portanti in legno non soltanto per abitarvi, ma anche per farvi uffici o negozi. Lo dimostra l’ultima realizzazione di Jove, l’impresa fondata da Davide Giovati, che sta ultimando un centro polifunzionale a Fidenza per una superficie complessiva di quasi 1000 metri. Ilsussidiario.net ha intervistato Daniele Rossetti, responsabile comunicazione di Jove.
Di che cosa si occupa l’impresa di Davide Giovati?
Jove è un’azienda organizzata, con delle procedure, che lavora all’insegna della qualità. Nata come carpenteria tradizionale, negli anni ’90 si è occupata di realizzare coperture e solai in legno, e ha avviato quindi un processo evolutivo che nei primi anni 2000 l’ha portata a decidere di iniziare a costruire edifici e case con la struttura portante in legno. E’ stato questo lungo percorso che ci ha condotto oggi alla carpenteria di nuova generazione, che realizza sempre coperture e solai in legno, ma che di fatto è in grado di gestire il cantiere come una vera e propria impresa, partendo dalle fondamenta e fino alla consegna del prodotto finito. Realizziamo edifici in legno sia a uso residenziale che commerciale.
Come è cambiato il mercato delle case in legno dal 1993 a oggi?
E’ cambiato notevolmente. Nel 1993 era un mercato quasi inesistente, perché si costruivano chalet in legno nelle zone montane e poi questa tecnologia si è evoluta e ha incominciato a prendere piede alla fine degli anni ’90, ma in termini numerici è importante dalla metà del 2000 in poi. E’ quindi un fenomeno recente per quanto riguarda l’edilizia. In precedenza era molto relegato a una nicchia di mercato relativa agli chalet in legno, basata per esempio sul tronco a vista. L’associazione mentale dell’utilizzatore era infatti quella tra casa in legno e chalet di montagna.
Oggi questa associazione mentale fa parte di un’idea che appartiene soltanto al passato?
Sì, tanto è vero che le persone si avvicinano sempre di più all’edificio con struttura in legno. Hanno infatti compreso che il legno è l’elemento portante, ma l’architettura della casa non necessariamente lo lascia percepire. Può essere infatti ultimata all’esterno con i materiali più disparati, che vanno da un cappotto con una finitura d’intonaco a elementi di pareti ventilate in pietra, metallo, materiale tipo piastrelle. Di fatto si presta a qualsiasi tipo di finiture, quindi il legno non si percepisce a meno che non lo decidano l’architetto e il committente. A essere cambiata è quindi la percezione sul mercato della casa in legno, che oggi è più emotiva e di pancia, perché i nostri clienti sono attratti dalla sostenibilità del materiale, dalle prestazioni energetiche degli edifici in legno, dalla naturalità del prodotto. Quindi tutta una serie di percezioni che sono legate alla sensibilità della persona che si vuole costruire casa.
Il legno oggi è utilizzato anche per uffici e negozi?
Sì. Di recente stiamo ultimando un centro polifunzionale a Fidenza, per uso commerciale e uffici, il cui committente è un immobiliarista. Quest’ultimo nel fare il suo intervento ha deciso di innovare sposando il legno, in quanto gli consente una serie di vantaggi il primo dei quali è quello di distinguersi rispetto ai competitor immobiliaristi della zona. E’ un intervento importante, stiamo parlando di 500 metri quadrati per piano su due livelli costruiti interamente in legno. E’ un dato molto importante, perché oggi non solo il committente privato si avvicina per costruirsi una villetta mono o bi-familiare in legno, ma anche coloro che secondo un certo cliché superato “speculano” sul mondo immobiliare incominciano a capire che il legno ha tutta una serie di vantaggi che possono fare al caso loro. La competitività del legno non sta tanto nell’aspetto economico, ma nella rapidità di esecuzione. Il centro polifunzionale di Fidenza è stato per esempio costruito in 25 giorni.
(Pietro Vernizzi)